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Il test della Kuikma Maxi Sanchez
ATTREZZATURA

Il test della Kuikma Maxi Sanchez

La pala di Maxi Sanchez studiata dal fuoriclasse argentino insieme al team di ingegneri Kuikma: «Una pala di forma diamante che si adatta in particolare ai giocatori di livello avanzato che amano un gioco aggressivo»


«Sono stato coinvolto fin dal primo giorno con gli ingegneri Kuikma per creare la pala che desideravo e, dopo aver svolto tanti test e provato diversi materiali, sono molto soddisfatto del risultato raggiunto. Mi piace soprattutto il rapporto tra potenza e controllo». Maxi Sanchez non è il fuoriclasse baciato dagli déi del padel, ma un giocatore che è diventato numero uno del mondo grazie a sacrifici e duro lavoro, con una maniacale attenzione a qualsiasi dettaglio, comprese le caratteristiche della sua racchetta. Per questo, passato da Bullpadel a Kuikma, ha preteso di essere partecipe nella realizzazione di questa MS Power Pro, insieme a coach Horacio Clementi, un ambo che ha permesso agli ingegneri Kuikma di studiare un modello altamente prestativo.

Si tratta di una pala pesante (supera i 370 grammi) ma con un balance che permette di muoverla con agio. Lo sweet spot non è troppo ampio (come è naturale con la forma a diamante) ed è spostato verso la testa a favorire i colpi aggressivi, soprattutto dall’alto. L’impatto è abbastanza secco (grazie anche al rinforzo dello strato in carbonio TeXtreme, materiale utilizzato anche nel settore aeronautico), con la pala che rimane bella stabile, permettendo traiettorie precise. In ogni caso, serve impattare con una certa precisione per cavare fuori sufficiente spinta e, in omaggio, vi è un controllo da top class. Proprio i compromessi sono alla base di questo modello, che non estremizza una caratteristica ma cerca i giusti equilibri tra potenza e controllo, inerzia e manovrabilità. Infatti, anche i dati di rigidità del piatto e swingweight sono nella media, per offrire una polivalenza che viene apprezzata soprattutto dai giocatori a tutto campo. Il padel obbliga ad attaccare e difendere, costruire e finalizzare, quindi una pala completa è spesso la scelta migliore.

«È una pala che si adatta meglio al giocatore di potenza, ma comunque è molto versatile, in modo che si possa manovrare in ogni zona. Una pala completa» Maxi Sanchez

Anche nel nucleo si è cercato un mix vincente tra uno strato di EVA a bassa densità all’interno e uno di EVA più densa vicino alla superficie: all’impatto, la palla esce bella rapida e dritta. Il comfort è garantito dal sistema Shock Block System, positivamente testato da Testea Lab (laboratorio all’interno del Politecnico di Valencia specializzato in padel), mentre la schiuma EVA infilata nel doppio tubolare del telaio (Air Foam Frame) offre una viva resistenza.

Un telaio da veri padelisti, che richiede gesti completi e tecnicamente corretti per ottenere la spinta desiderata e impatti nello sweet spot che si trasformano in traiettorie precise. Il picchiatore puro (avete presente quello che non esce soddisfatto dal campo se non ha tirato almeno quattro por tres?) gradirebbe maggior peso in testa, col rischio però di perdere troppo in manovrabilità, qualità essenziale in un gioco rapido come il padel.

Non si adatta particolarmente al giocatore di destra o di sinistra perché la polivalenza allarga la potenziale base di utenti.


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