Skip to main content
Italian Padel: Impossible is Nothing
Impianti

Italian Padel: Impossible is Nothing

Claudio Galuppini, titolare di Italian Padel, azienda leader nell’installazione di campi, ha compilato la sua personale top 5, scegliendo cinque soluzioni particolarmente sfidanti: dalla scenografica Dubai Marina al tetto di un’azienda come CAME, dall’acqua di Stoccolma ai terreni insidiosi di Amatrice. Fino all’autodromo di Monza


«Un campo è un campo» mi disse Adriano Panatta quando gli mostrai un tennis court infilato in una location apparentemente affascinante in un noto quartiere milanese. In effetti, in oltre un secolo di installazioni, si trovano campi da tennis in luoghi magnifici, talvolta iconici. Nel padel è faccenda più diversa perché la struttura è più complessa e per infilare un 20×10 in certe situazioni servono ingegneri preparati, calcoli precisi e una certa dose di coraggio. Quella che non è mai mancata a Claudio Galuppini, titolare di Italian Padel, azienda italiana leader nel settore dei campi da padel con oltre duemila installazioni sparse per il mondo. Fra tutte, ne ha scelte cinque alle quali è particolarmente legato perché hanno rappresentato delle sfide ingegneristiche non indifferenti. Dalla Marina di Dubai all’autodromo di Monza, ecco la sua personale top 5.


  • 1

    DUBAI MARINA. Dal punto di vista scenografico, è difficile pensare a qualcosa di più affascinante. Li abbiamo realizzati in collaborazione con la stessa azienda con la quale abbiamo installato i campi galleggianti a Stoccolma. Un lavoro diverso ma sempre molto sfidante, oltre che iconico perché Dubai Marina è diventata nell’immaginario comune uno dei luoghi simbolo degli Emirati Arabi e tra i più belli al mondo. Chiaramente serviva una lavoro di altissima qualità, in un contesto meraviglioso: un progetto ambizioso e per nulla banale, ma la vista di questi campi ripaga di tutti gli sforzi. Credo sia, in generale, un bellissimo spot per l’intero settore del padel che ha raggiunto una location unica nel suo genere.


  • 2

    AMATRICE. Lo spirito di solidarietà che ci ha spinti a donare questi campi a un comune che ha vissuto la tragedia del terremoto nel 2016.  Credo sia facile immaginare quanto sia stato complesso ingegnerizzare un campo considerata la zona sismica dove è stato installato. Inoltre, siamo a circa mille metri di altitudine con venti che spingono oltre i 330 kmh: i nostri campi sono sempre robusti, questi ancora di più.


  • 3

    CAME. Una bella sfida dal punto di vista ingegneristico perché il campo è stato installato sul tetto della CAME dove il carico vento è ben diverso e quindi bisogna agire in maniera scrupolosa. Inoltre, parliamo di un’azienda di notevoli dimensioni che ha necessità di garantire la massima sicurezza e l’esigenza di un prodotto di alta qualità. Il fatto che si siano affidati a Italian Padel è motivo di orgoglio.


  • 4

    STOCCOLMA. Dicono che a padel si possa giocare ovunque, ma in quanti avrebbero pensato che sarebbe stato possibile farlo anche sull’acqua? In collaborazione con una ditta europea, ci siamo riusciti. A Stoccolma abbiamo installato un campo su dei cassoni galleggianti che di fatto si sono trasformati in una sorta di chiatta. C’è voluta una certa immaginazione, poi altri hanno seguito le nostre orme.


  • 5

    AUTODROMO DI MONZA. A livello tecnico non è stato il campo più complesso da installare, però è servita un’organizzazione super efficiente date le varie vicissitudini che ha vissuto il parco di Monza in occasione del centesimo anniversario dell’autodromo: apri, chiudi, riavvia tutta la macchina. Il classico esempio di come avere tutti materiali certificati abbia consentito di realizzare un progetto unico.


Ti potrebbero interessare anche: