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Made in Italy: Woodpad
Impianti

Made in Italy: Woodpad

Un bel viaggio ci ha condotto in alcune delle migliori aziende italiane nel settore dell’impiantistica padel perché l’Italia è un vero punto di riferimento internazionale, che si tratti di campi o coperture. E se cercate una struttura in legno lamellare, Woodpad è la scelta top class


«Ho dei gusti semplicissimi, mi accontento sempre del meglio». L’arguzia di Oscar Wilde si sposa bene con la scelta di Rino Troise, CEO di Woodpad (brand che fa parte dell’universo CIS2000), capace di trasformare il periodo più complicato della storia recente dell’umanità, la pandemia globale, in opportunità, lanciando un prodotto in legno per uno sport emergente come il padel. Una scelta coraggiosa «e in controtendenza perché quando tutti cercavano di sviluppare un prodotto più economico, noi ne abbiamo creato uno di maggior performance. Sapevamo che all’inizio avremmo fatto fatica ma ora ci stiamo togliendo delle belle soddisfazioni» dice Troise. Una testimonianza condivisa da chi ha scelto questa struttura perché «progettata e realizzata esclusivamente per il padel e quindi concepita tenendo presente delle specifiche esigenze e con alcuni dettagli importanti, come le aperture laterali che devono avere una determinata altezza per essere efficienti». Troise è arrivato al legno dopo che, per sua stessa ammissione, «ne ho mangiato tanto di ferro perché vengo dalla carpenteria. Però cercavo una struttura diversa, esteticamente piacevole ed ecosostenibile. Per me il legno è il materiale più performante, anche in termini energetici, perché la sua trasmittanza termica garantisce una condizione interna confortevole. Infatti, se lo tocchi d’estate o d’inverno, la sensazione è sostanzialmente la stessa. E abbatte considerevolmente l’effetto condensa, un aspetto determinante per il gioco».

Woodpad è la struttura in legno lamellare per eccellenza, diventato ormai un brand, ancor prima di un prodotto. Oltre all’Italia, è una soluzione molto apprezzata all’estero, dove sono particolarmente attenti anche all’impatto ambientale e con lavori notevoli già completati in paesi come Belgio e Francia, dove ha ottenuto anche la certificazione di Qualisport.

«Woodpad è progettata esclusivamente per il padel e quindi concepita tenendo presente delle specifiche esigenze» Rino Troise, CEO Woodpad

L’aspetto principale è data dalla qualità del materiale perché non tutti i legni sono uguali, anzi. E sbagliare  può compromettere l’intero investimento perché i rischi sono strutturali, non solo di gestione. Da questo punto di vista, Woodpad utilizza solo legno di abete proveniente da Austria, Germania e Svizzera, lavorato completamente in Italia da aziende certificate per assemblaggio, incollaggio e taglio. Una scelta oculata, anche se non la più economica: «Vero, però affidarsi, per esempio, alla filiera dell’Est Europa vuol dire spendere meno ma disporre di un prodotto che non può nemmeno essere definito lamellare, con produzione di dubbia provenienza e caratteristiche che non rispecchiano il progetto – afferma con fermezza Troise -. Siamo tra le aziende di impiantistica sportiva che utilizza più legno e quindi abbiamo condizioni agevolate. Se un altro prodotto costa meno, la ragione è evidente». E considerando che modificare un certificato pare essere una pratica abbastanza semplice, è doveroso affidarsi ad aziende certificate, se si vuole dormire sereni. Ma quali caratteristiche deve avere un legno per definirsi lamellare? «Si tratta di un trattamento fatto appositamente sul legno che viene così definito perché quando si crea un arco, le lamelle sono incollate una sull’altra fino a raggiungere l’altezza richiesta dal progettista – spiega Troise -. Poi l’intero arco viene limato e verniciato con un impregnante. Così si forma una sezione dell’arco».

Il CEO di Woodpad, Rino Troise, in mezzo a una montagna… di legno!

Ma Woodpad non vuole essere solo un prodotto all’avanguardia: l’obiettivo è diventare un vero e proprio brand e per questo si affida a servizi sempre più dedicati, a partire da un apposito configuratore che permette di visualizzare il rendering finale fin dai primi passi: «I feedback sono stati molto positivi e ci ha permesso di ridurre i tempi di gestione perché, con questo processo standard, siamo in grado di elaborare un preventivo personalizzato in 36 ore. È uno strumento unico in Europa». E, a proposito di Europa, Woodpad ha un’anima italiana ma lo sguardo rivolto fuori dai nostri confini, tanto che la struttura di maggiori dimensioni, 25 metri di larghezza per 92, è stata installata a Gent, in Belgio, dove i proprietari del Garrincha Padel hanno infilato sotto ben nove campi. E l’azienda è presente anche in Gran Bretagna, Danimarca, Austria, Germania, Portogallo e Francia, «un paese che mi ricorda l’Italia del 2020 perché sta cominciando a vivere un vero boom». Infatti Troise non ha esitato a investire nei nostri cugini, dove per lavorare è d’obbligo ricevere la certificazione di Qualisport, dove sono censite 136 aziende nei vari settori dello sport (calcio, tennis, padel, piscine, etc.), tutte rigorosamente francesi, tranne una.

Woodpad utilizza solo legno di abete proveniente da Austria, Germania e Svizzera, lavorato completamente in Italia da aziende certificate per assemblaggio, incollaggio e taglio.

La scelta di intraprendere il tortuoso cammino necessario per ottenere la qualifica è nata dalla consapevolezza che la Francia ha un concetto di nazionalismo piuttosto esasperato e tende a fidarsi solo di ciò che è made in France: «Abbiamo trovato un referente francese convinto delle potenzialità del nostro prodotto, anche perché in Italia siamo tra le aziende più care, mentre in Francia siamo considerati perfino economici. Però la qualifica di Qualisport è un must quasi imprescindibile e molti club lavorano solo con aziende così certificate. L’iter è stato laborioso ma ne è valsa la pena: in breve tempo vorrei che la Francia rappresentasse il 10-15% del nostro fatturato».

«Affidarsi, per esempio, alla filiera dell’Est Europa vuol dire disporre di un prodotto che non può nemmeno essere definito lamellare. Siamo tra le aziende di impiantistica sportiva che utilizza più legno e quindi abbiamo condizioni agevolate. Se un altro prodotto costa meno, la ragione è evidente». Rino Troise, CEO Woodpad

Il processo di internazionalizzazione di Woodpad era nei programmi e non accenna a fermarsi: «Fin da piccolo ero attratto dal mappamondo più che dalla cartina italiana – dice Troise – e quindi vogliamo espanderci fuori dall’Italia ma anche dall’Europa: abbiamo chiuso una partnership per i paesi del Medio-Oriente come Kuwait, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Oman, Bahrein e Qatar. Sono paesi complessi per questioni logistiche e climatiche, ma ci crediamo molto. Ormai è chiaro che il padel è uno sport indoor, il nostro obiettivo è che si giochi sempre più spesso sotto un Woodpad, in Italia e nel mondo». Con una speranza sempre viva: «Il cliente estero pretende, pretende, pretende, vuole qualità e non accetta sorprese. Però quando sposa il tuo progetto non ha problemi a investire. E in paesi come la Francia devi seguire la normativa in maniera precisa. Speriamo succeda anche in Italia…»


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