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Campi da padel chiusi per rumore. La soluzione Padel Corporation. O le Olimpiadi…
CIRCOLI

Campi da padel chiusi per rumore. La soluzione Padel Corporation. O le Olimpiadi…

Dopo le ripetute lamentele dei cittadini e le rivelazioni dell’ARPA, il sindaco di Curno (Bergamo) è stato costretto a chiudere i campi da padel del Centro Vivere Insieme a causa del superamento dei limiti in relazione all’inquinamento acustico. A pesare sulla decisione il fatto che il padel non sia uno sport olimpico, aspetto che non permette di derogare alle norme sull’impatto acustico. Però ci sarebbe una soluzione studiata da Padel Corporation…


È ancora un caso abbastanza isolato quello accaduto al Centro Vivere Insieme di Curno (Bergamo), ma che deve far riflettere su chiunque abbia intenzione di installare dei campi da padel. Nel circolo di via IV Novembre infatti, i campi sono stati chiusi e non potranno ospitare alcuna attività sportiva a causa del superamento dei limiti in relazione all’inquinamento acustico. La decisione è stata presa dal sindaco di Curno, Andrea Saccogna, dopo le rilevazioni dell’ARPA (ente preposto alla tutela dell’inquinamento acustico), che hanno fatto seguito alle ripetute lamentele delle famiglie residenti nei pressi del centro.

Ma andiamo con ordine. Tutto è cominciato nell’estate del 2022, quando al Centro Vivere Insieme, e più precisamente vicino ad alcune abitazioni di via Jesus e via IV Novembre dove sono sorti i campi da padel vicino ai preesistenti campi da tennis (era l’unico luogo all’interno del circolo in cui si potevano costruire, visto che l’altro lato del centro si affaccia sul cimitero e la legge impone di rispettare la quiete cimiteriale),  Fin dal principio, la novità non è stata presa con il sorriso dagli abitanti vicini al circolo, che hanno immediatamente sollevato la protesta: «Appena capito cosa stava accadendo, abbiamo provato a convincere il Comune a spostare l’impianto in una delle altre aree che erano state ipotizzate in sede progettuale, ossia il campo del tamburello in disuso o il parcheggio antistante l’accesso ai campi del Cvi1 davanti alle scuole medie, ma invano» dicono alcuni residenti della zona.

Tuutavia, nonostante le polemiche iniziali, il circolo ha aperto i campi da padel ed è entrato in funzione anche il rumoroso generatore di aria calda posto vicino ad alcune case. Infastiditi dalla situazione, gli abitanti della zona non si sono arresi: «Dal momento dell’apertura ha preso il via tutta una serie di carteggi con richieste di misurazioni per verificare il rispetto dei limiti di emissione sonora che, a seguito di rilievi fonometrici effettuati dal gestore, hanno subito evidenziato varcare i limiti. Arpa richiedeva quindi un piano di bonifica, intimando di tenere i tendoni chiusi con cessazione del gioco alle 22. Inutile dire che tale piano non è mai stato elaborato e che la prescrizione, oggettivamente difficile da rispettare in piena estate, è stata più volte disattesa».

«La legge prevede che le discipline olimpiche, tra cui il tennis, possano derogare alle norme sull’impatto acustico: per questo, finché non diverrà sport olimpico, il padel non sarà protetto da questa regola». Andrea Saccogna, sindaco di Curno 

Viste le circostanze insostenibili, le lamentele sono continuate per mesi, fino ad arrivare alla decisione da parte del sindaco Andrea Saccogna di chiudere i campi da padel. «Il problema del rumore era stato probabilmente sottovalutato in sede di autorizzazione (il progetto era stato approvato dall’amministrazione Gamba il 31 maggio 2022, ndr), perché da decenni, nella stessa zona, vi sono diversi campi da tennis che emettono un rumore pressoché uguale a quello del padel e non erano mai arrivate lamentele – ha affermato il sindaco di Curno -. Ma, come ci hanno detto i cittadini interessati, i campi di padel sono stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso». Senza poi considerare che il padel, non essendo sport olimpico, non gode di privilegi dal punto di vista acustico, a differenza del tennis. «La legge prevede che le discipline olimpiche, tra cui il tennis, possano derogare alle norme sull’impatto acustico: per questo, finché non diverrà sport olimpico, il padel non sarà protetto da questa regola – ha spiegato Saccogna -. Di conseguenza, come sindaco e tutore della salute pubblica ho il dovere di provvedere alla sospensione dell’attività».

Come prevedibile, la decisione del sindaco non è stata presa bene dal responsabile del circolo che ora si trova in una situazione molto complicata: «Abbiamo subito fatto ricorso al Tar in merito alla vicenda. A maggio è prevista la sentenza e da lì capiremo in che modo poter fare un tentativo per un’eventuale bonifica. I problemi sono nati da subito con i residenti, ma, che sia giusto o no, è un dato di fatto che i limiti siano stati superati, per questo dobbiamo aspettare. Sicuramente resta comunque un grosso problema, sia per chi vorrebbe giocare, ma anche e soprattutto per me che pago».

Una soluzione è quella di adottare delle soluzioni che riducano il rumore. In tal senso, esperti della materia sono Andrea e Mattia Rossetti di Padel Corporation, azienda di Jesi specializzata in campi da padel di alta qualità e spesso inseriti in contesti dove è necessario contenere il rumore, come i resort turistici. «In queste circostanza si può intervenire in due modi – dicono i Rossetti -, montando i vetri stratificati 8+8 e installando una nuova tipologia di griglia metallica che, grazie a un accurato sistema produttivo e di saldatura, consente di ridurre il rumore». Chiaramente è un intervento che richiede un esborso economico, ma che potrebbe permettere di risolvere il problema principale: tornare a rendere agibili i campi.


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