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I voti da Bruxelles: dal 10 a Galan allo zero di Sky Sport. E gli arbitri…

Foto: Premier Padel

PREMIER PADEL

I voti da Bruxelles: dal 10 a Galan allo zero di Sky Sport. E gli arbitri…

Il torneo di Bruxelles si è concluso con il primo successo della coppia Galan/Chingotto. Tanti spunti, tribune piene, arbitri nel pallone e anche… Sky Sport, che alla finale maschile ha preferito l’irrinunciabile Mantova-Legnago Salus di calcio…


Il circuito Premier Padel è tornato in Europa con il torneo P2  di Bruxelles (al quale seguirà questa settimana quello di Siviglia, nell’affascinante cornice dello stadio Cartuja) che ha fornito alcuni responsi interessanti, a partire dal primo successo della coppia Chingotto/Galan. Ecco il nostro pagellone, dal 10 per l’autentico Galantico fino alLo zero per Sky Sport e la classe arbitrale, passando per le dubbie prestazioni di Lebron e Paquito.

VOTO 10: Ale Galan
In questo momento, è semplicemente il miglior giocatore del mondo. In un amen si è adattato a un ruolo un filo diverso rispetto a quello che ricopriva con Juan Lebron, ma fin qui ha dimostrato che dalla separazione non è lui ad averci rimesso.

VOTO 9.5: il pubblico
La location dell’ex stazione dei treni è affascinante, i promoter competenti ma soprattutto il pubblico è tornato a riempire le tribune, un’immagine che ci è mancata nei primi tornei della stagione, dagli Emirati Arabi al Centro America.

VOTO 9: Federico Chingotto
Il co-protagonista di questo successo, capace di essere John Lennon o Ringo Starr a seconda delle circostanze. Sorprendente come mentalmente abbia reagito ai cinque match point sciupati nel secondo set e si sia immediatamente adattato a un nuovo ruolo che impone di puntare alla vittoria in tutti i tornei. Chapeau.

VOTO 9: Miguel Lamperti
A 45 anni suonati ha sconfitto, con Juan Cruz Belluati, una coppia del calibro di Momo Gonzalez e Ale Ruiz in un match con tre tie-break. Infinito.

VOTO 9: Claudia Fernandez
L’essenza del padel: poco appariscente, molto efficace. I giocatori di club dovrebbero rivedere le sue partite (e contare i suoi errori non forzati) per capire come diventare giocatori solidi di destra. Se poi si considera che è una classe 2006…

VOTO 8: Coello e Tapia
Hanno perso un match dopo 18 vittorie consecutive e un record stagionale di 22-2. In finale sono parsi un po’ affannati, certamente fallosi. Da rivedere la programmazione di Tapia perché le due settimane spese a divertirsi nella pro Padel League di Miami possno aver influito sul suo rendimento.

VOTO 8: Brea-Gonzalez
Hanno vinto un torneo giocando spesso al 70% e non è una cattiva notizia. Quest’anno devono ancora esprimersi ai massimi livelli, forse consapevoli che la cima del ranking non è poi così lontana. Ci si aspetta ancora di più da Bea Gonzalez che, quando gioca al top, è la giocatrice più devastante del circuito.

VOTO 8: Alonso e Ustero
Alejandra Alonso (classe 2006) e soprattutto Andrea Ustero (classe 2007) sono le enfants terribles alle quali affidarsi per godere in futuro di un grande spettacolo di padel.

VOTO 7: Javi Garrido
È ancora disordinato nei suoi schemi, ma quando si alza per tirare lo smash, meglio levarsi. Spettacolo puro.

VOTO 6: Jon Sanz e Coki Nieto
Hanno battuto Paquito e Lebron e resistito un set contro Galan e Chingotto. Però Jon ha mostrato una qualche carenza di personalità perché nei momenti importanti continua a essere troppo falloso, mentre Coki ha qualità e limiti ormai delineati. Sono un brutto pesce da pescare nei quarti, ma difficilmente arriveranno mai fino in fondo.

VOTO 5: Superpibes
Un torneo insipido per Martin Di Nenno e Franco Stupaczuk che erano partiti con ben altre ambizioni. Hanno perso da Yanguas e Garrido ma soprattutto mostrato qualche crepa e probabilmente un padel troppo prevedibile. La stagione è lunga ma l’obiettivo di diventare numeri uno appare sempre più lontano.

VOTO 4: Paquito Navarro
L’età (35 anni) e una condizione atletica spesso rivedibile, difficilmente gli consentiranno di essere competitivo in tutti i tornei. Ormai è giocatore da Grandi Classiche, non da Tour de France, come ha già dimostrato l’anno scorso vincendo il master Final del WPT. Per adesso appare non ha tratti beneficio dalle reunion con Lebron, chiamato a un tipo di padel che probabilmente non riesce a sostenere.

VOTO 3: Juan Lebron
Prestazione mediocri e quell’audio durante un cambio di campo in cui chiede a Paquito di intervenire di più sulla sua costruzione ed essere aggressivo. Forse si è dimenticato di non avere più Ale Galan al suo fianco.

VOTO 2: la classe arbitrale
Durante la finale maschile abbiamo assistito all’ennesima scena horror con protagonista l’arbitro, capace di chiamare un’invasione a Coello sulla palla break che valeva il 5 pari nel secondo set. La revisione video ha dimostrato che non c’era stato alcun tocco ma, non soddisfatto, l’arbitro ha deciso di far rigiocare il punto nonostante Coello avesse tirato un X4, asserendo di aver chiamato l’invasione prima che Coello toccasse la palla, disturbando gli avversari. No comment. Ora, vero che gli arbitri non sono veri professionisti del mestiere ma è necessario che Premier Padel corra ai ripari creando una classe arbitrale veramente preparata (ed evidentemente remunerata) e sviluppando una tecnologia più attendibile.

VOTO ZERO: Sky Sport
Sono convinto si sia trattato solo di un piccolo incidente di percorso perché Sky Sport ha scommesso forte sul padel, assicurandosi anche quest’anno i diritti tv del circuito Premier Padel, seppur in compartecipazione con Supertennis (per il digitale terrestre) e Red Bull TV (per lo streaming). Tuttavia, trasmettere la finale maschile in differita alle 23 per far spazio all’incontro di calcio Mantova-contro-Legnago Salus di Serie C è stato un… autogoal. Qualsiasi circuito internazionale di qualsiasi disciplina sportiva ha estrema necessità di una chiara esposizione tv per fare un salto di qualità. Premier Padel non fa eccezione e per questo ha studiato una strategia che permette a tutti di vedere i suoi tornei. Tuttavia, per quanto lo streaming sia ormai entrato nelle abitudini degli appassionati, Red Bull TV (peraltro con commentatori inglesi coinvolti come sarebbe lecito solo dopo tre ore di Tribuna Politica) o il canale YouTube ufficiale del circuito non sono strumenti di promozione sufficienti. Supertennis ha tappato la falla trovando spazio in un palinsesto dove il tennis regna ancora (comprensibilmente) sovrano, ma dispone di un solo canale (perché la tecnologia HbbTV non è per tutti ed è poco conosciuta) e il calendario tennistico è molto fitto. Premier Padel e FIP devono assicurarsi che questa scelta di Sky Sport, improvvisa e sorprendente, sia stata un caso isolato.

SENZA VOTO: Carolina Orsi
Fin qui, un’annata davvero sfortunata. Qualche match perso di un soffio a inizio stagione, ora l’infortunio occorso alla neo-compagna Carolina Navarro. La curiosità sarebbe verificare se vale un posto nella top 20 mondiale, ma il percorso si è quantomai complicato, e non per sue colpe.


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