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Ultimo ballo amaro per Galan e Lebron: ad Acapulco trionfano Coello e Tapia!

Credit: Premier Padel

PREMIER PADEL

Ultimo ballo amaro per Galan e Lebron: ad Acapulco trionfano Coello e Tapia!

Triste finale per Lebron e Galan: al loro ultimo ballo insieme, i due spagnoli perdono nettamente la finale del Premier di Acapulco contro i sempre più dominanti Coello e Tapia. Emozionante l’abbraccio finale per una coppia che è stata per tre anni in cima al ranking mondiale. Tra le donne, Castelló e Jensen vincono l’inedita finale contro Riera/Icardo e conquistano il loro primo titolo


Un finale spietato. Chi sperava nel lieto fine, in un ultimo ballo vincente di Juan Lebron e Alejandro Galan nel match (la finale di Acapulco, terzo torneo del Premier Padel 2024) che ha segnato la fine di una grandiosa liason durata 4 anni e condita da 33 titoli e tre stagioni chiuse in vetta al ranking (2020-2022), sarà rimasto deluso. Non è successo nulla di tutto questo: dopo un ottimo torneo e la bella semifinale vinta contro i Superpibes, i Galanticos hanno subìto una durissima sconfitta (6-0 6-4, in appena 53 minuti di gioco!) contro i sempre più dominanti Agustin Tapia e Arturo Coello.

Colpa soprattutto di un Galan irriconoscibile, molto falloso in ogni situazione di gioco e un Lebron incapace di sorreggere la coppia. Dall’altra parte, invece, Tapia è stato autore di una prestazione al limite della perfezione, tra smorzate chirurgiche, smash devastanti e recuperi impossibili, peraltro in condizioni atmosferiche tutt’altro che perfette, con un vento molto fastidioso.

A destra, un Coello assolutamente perfetto, senza troppi alti e bassi. È indubbiamente il giocatore più scomodo da affrontare perché ha un’apertura alare con la quale copra molto il campo, chiudendo gli spazi. Dall’alto è una sentenza, nel choque di volée super reattivo ed è in costante miglioramento anche nella fase difensiva. In buona sostanza, anche per Lebron e Galan è complicato realizzare quella fase di transizione che è (era…) la loro arma principale, capaci di trasformare in un amen un’azione difensiva in offensiva. Contro Tapia e Coello è uno schema molto più complesso da attuare.

Con questo successo, per Tapia e Coello, al loro secondo trionfo stagionale dopo il Qatar Major, è arrivata l’ennesima conferma della loro qualità, con la chiara sensazione di poter dominare la stagione, vista la separazione di Galan/Lebron (ricordiamo che il primo dal prossimo torneo giocherà con Federico Chingotto, mentre El Lobo farà soltanto il P2 di Puerto Cabello con Momo Gonzalez, prima di riunirsi con il suo vecchio compagno Paquito Navarro).

Unica coppia che potrebbe tenere il passo è quella formata da Martin Di Nenno e Franco Stupaczuk, soprattutto in condizioni lente e outdoor, anche se appaiono un mezzo gradino sotto. Però tutto dipende da come Tapia e Coello sapranno gestire le loro energie: anche l’anno scorso hanno avuto una partenza sprint e un forte calo nella seconda parte della stagione. Memori dell’esperienza, dovranno programmarsi al meglio, probabilmente saltando i tornei meno significativi.

Al termine del match, i Galancticos si sono lasciati andare a un lungo abbraccio, per ringraziarsi di tutto quello che hanno conquistato insieme.

Il primo set della finale è stata una mattanza: un bagel servito in 17 minuti, nei quali Lebron e Galan hanno conquistato la miseria di 7 punti. Inevitabile la reazione a inizio secondo set, dove gli spagnoli hanno avuto l’unica occasione di break dell’intero incontro. Sciupata la piccola opportunità, hanno resistito solo fino al quinto game, quando un’uscita di parete perfetta di Tapia, seguita da uno smash vincente dello stesso argentino, ha consentito ai Golden Boys di scappare via. Da lì in avanti la coppia ispanico-argentina non ha concesso più nulla, fino al 6-4 conclusivo.

Al termine del match, i Galancticos si sono lasciati andare a un lungo abbraccio per ringraziarsi di tutto quello che hanno conquistato insieme dal 2020 al 2024. Il miglior tributo è però arrivato dagli avversari: «In questi anni ci siamo allenati duramente per essere come loro e cercare di superarli – ha dichiarato Tapia -. Li ringrazio per averci fatto crescere». A queste parole gli ha poi fatto eco Coello: «Ale e Juan ci hanno fatto migliorare, ci hanno sempre spinto al massimo fisicamente e mentalmente. Ci tengo a ringraziarli e ad augurargli buona fortuna per il futuro».

Credit: Premier Padel

Le statistiche di fine incontro (fonte: Padelintelligence) rispecchiano assolutamente quanto visto in campo. La differenza maggiore è nel confronto dei vincenti delle due coppie: 27 per Tapia (15)/Coello (12) contro i 10 di Galan (8)/Lebron (2). È invece meno ampia, ma comunque marcata, la differenza negli errori non forzati: i Galanticos ne hanno commessi addirittura 25 (17 Galan e 8 Lebron), mentre i Golden Boys 16. Da segnalare infine anche la grande lucidità di Tapia e Coello nei momenti chiave, come confermano le quattro palle break sfruttate sulle sei conquistate. Dall’altra parte, la coppia tutta spagnola ha sprecato l’unica occasione avuta (a inizio secondo set) per strappare il servizio agli avversari. 

In campo femminile, Jessica Castellò e la giovanissima Claudia Jensen (teste di serie n.7) hanno completato una settimana perfetta (importante ricordare soprattutto la vittoria contro Triay/Fernandez ai quarti e il successo contro Brea/Gonzalez in semfinale), vincendo l’inedita finale contro Virginia Riera e Sofia Araujo (tds 6) per 6-3 6-4 in un’ora e 47 minuti di gioco. E pensare che l’ultimo atto ero iniziato male per la coppia ispanico-argentina, che è subito andato sotto per 3-1 di fronte a delle avversarie sicuramente più concentrate e attente in avvio. Poi però è cambiato tutto: Castelló e Jensen sono entrate in partita e, complice anche un grande calo delle avversarie (da segnalare due palle del 4-2 sprecate nel sesto game), hanno ribaltato il punteggio del primo set, vincendo per 6-3. Successivamente, sulle ali dell’entusiasmo, le teste di serie n.7 hanno trovato lo strappo decisivo nel quinto game del secondo set, salendo sul 3-2, e poi non hanno concesso più nulla nei propri turni di battuta, fino ad arrivare al 6-4 finale che ha permesso a entrambe di vincere il primo titolo in carriera.

“Siamo entrate in campo molto nervose, poi però ci siamo sciolte, siamo riuscite ad aumentare il nostro livello e alla fine abbiamo vinto”. Claudia Jensen 

“Innanzitutto ringrazio il pubblico per il supporto di tutta questa settimana – ha affermato Castelló al termine della partita -. Quest’ultima è stata una sfida molto complicata, in condizioni difficili. Però le finali non si devono per forza giocare bene, ma si devono assolutamente vincere e noi ce l’abbiamo fatta. Dedico questo trionfo alla mia famiglia e a tutto il mio staff”. Il microfono è poi passato a Jensen, che quasi con le lacrime agli occhi ha affermato: “Complimenti alle avversarie per la finale e il torneo. Noi siamo entrate in campo molto nervose, poi però ci siamo sciolte, siamo riuscite ad aumentare il nostro livello e alla fine abbiamo vinto. Siamo davvero felicissime per questo successo”.

Dopo il Messico, ci si sposta subito in Venezuela. A partire da domani, martedì 26 marzo, andrà infatti in scena il Puerto Cabello P2, quarta tappa del Premier Padel 2024.


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