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Galan/Lebron, The Last Dance
PREMIER PADEL

Galan/Lebron, The Last Dance

Ale Galan e Juan Lebron sono ai titoli di coda della loro partnership e proveranno a chiudere in bellezza nella Finale dei Sogni di Acapulco contro Arturo Coello e Agustin Tapia. In semifinale, i Galanticos hanno vinto un’autentica battaglia contro i Superpibes. Finale a sorpresa in campo femminile


Un vecchio detto dice che a calcio si gioca in 11 contro 11 e alla fine vince la Germania. Parafrasando nel padel il vecchio adagio, si può tranquillamente affermare lo stesso con Juan Lebron e Ale Galan, desiderosi di chiudere in bellezza la loro liason professionale. Per riuscirci dovranno superare l’ostacolo più difficile, quello composto dall’attuale numero uno del mondo, Arturo Coello, e da Agustin Tapia, che solo una scelta discutibile sulla distribuzione dei punti in questa stagione lo sta relegando al quarto posto.

In semifinale, Lebron e Galan sono emersi da una bella buca dove li avevano infilati Martin Di Nenno e Franco Stupaczuk, i terzi incomodi che a ogni torneo provano a fare i guastafeste ma che quasi sempre si fermano sul più bello (7-6 2-6 6-2 in 2’35”). Programmato finalmente a un orario post-tramonto, Di Nenno ha cominciato come una furia, difendendo l’impossibile e trovando soluzioni sorprendenti in attacco. Tuttavia, sciupata l’occasione di un possibile 4-0, si sono ritrovati gli avversari a ruota e costretti a un tie-break. Proprio da queste situazioni emergono quasi sempre vincitori Galan e Lebron perché Stupa e Di Nenno sono due straordinari lottatori, capaci di rimonte clamorose ma che hanno un instinct killer rivedibile. Qualità della quale invece abbondano i loro avversari che hanno chiuso 11-9 con ben sei (credeteci, sei!) errori gratuiti di un di Nenno improvvisamente appannato.

Galan e Lebron hanno evidenziato ulteriori progressi nella fase difensiva, una qualità che diverrà essenziale ora che giocheranno con compagni meno verticali e aggressivi

Al cambio campo, Di Nenno è stato chiaro con coach Pozzoni: «Tutte queste occasioni mancate mi stanno pesando tanto psicologicamente». Però la reazione è stata veemente: subito break e un set volato via, con uno Stupa disarmante per la facilità di gioco e la varietà delle soluzioni (6-2). Lo score del terzo set potrebbe far pensare a una chiara inversione di rotta che però è stata solo apparente. Il rammarico per i Superpibes è doppio: nel primo game, Stupa non ha chiuso un comodissimo smash che avrebbe concesso tre palle break consecutive e nel quinto game un nastro beffardo gli ha cancellato l’occasione del contro-break. Svanite queste due opportunità, Lebron e Galan hanno passeggiato negli ultimi due game.

I Galanticos, al loro ultimo torneo insieme, hanno giocato un match di grande livello: Lebron appare sempre più solido a destra, Galan è stato un po’ falloso ma ormai è una sentenza nei momenti caldi. E soprattutto hanno evidenziato ulteriori progressi nella fase difensiva, una qualità che diverrà essenziale ora che giocheranno con compagni meno verticali nel loro gioco e aggressivi nelle soluzioni (rispettivamente Chingotto per Galan e Paquito per Lebron, a parte la parentesi della prossima settimana in Venezuela con Momo Gonzalez). Dal canto loro, Di Nenno e Stupa hanno espresso un padel di livello altissimo, molto vario e piacevole. Ma ancora una volta non hanno saputo concretizzare le opportunità. Il loro obiettivo era diventare autentici rivali dei Galanticos ma ogni tanto bisognerebbe vincere: a loro è riuscito una volta in 9 confronti diretti.

Doveroso poi uno sguardo alle statistiche, fornite da Padel Intelligence (e chissà quando gli organizzatori dei tornei decideranno di avvalersi di certi servizi). Secondo i dati forniti, il Most Valuable Player è stato Galan e la cifra di 38 colpi vincenti è abbastanza convincente. In generale si nota come Galan/Lebron abbiano distribuito in maniera molto equa i loro colpi, mentre Di Nenno e Stupa hanno insistito di più sulla diagonale, come spesso viene suggerito. E se entrambe le coppie hanno difesa in maniera straordinaria, Galan continua a fare la differenza dall’alto, con 19 smash vincenti su 29 tentativi (mentre Lebron ci ha provato solo 9 volte, con 5 winner), mentre Stupa ha evidenziato un calo di rendimento in questo fondamentale (solo 7 su 15).

il Most Valuable Player è stato Galan e la cifra di 38 colpi vincenti è abbastanza convincente

Nella seconda semifinale, Coello e Tapia hanno dominato, ancor più di quanto indichi lo score finale (6-3 7-5 in 1’23”). Non si è mai avuta l’impressione che il match potesse girare dalla parte di Sanyo e Paquito, nemmeno quando hanno messo il naso avanti nel secondo set (5-4). Dopo una dormilona di Paquito che vale il punto del torneo, Coello deve essersi arrabbiato perché ha giocato quattro smash vincenti negli ultimi due game. In generale, Coello e Tapia hanno concesso solo due palle break, con un solo break subìto, mentre ne hanno conquistate ben 11, sfruttandone solo tre, unico neo di un match perfetto. Sanyo invece continua ad apparire in una fase decisamente calante e Paquito dovrà salire di intensità se vorrà provare ad accompagnare Lebron in una sfida che per molti addetti ai lavori sarà impossible: diventare la coppia numero uno. La sensazione è che l’obiettivo sia proibitivo.

In finale, si rinnova la sfida tra i quattro giocatori più forti del mondo: i confronti diretti celebrano l’equilibrio profondo fra queste due coppie (4-4), però Galan e Lebron hanno vinto gli ultimi quattro, compreso quello recente di Riyadh, nel primo torneo stagionale (6-7 6-4 6-4). Nonostante ciò, per quanto visto ad Acapulco, la sensazione è che Tapia e Coello siano in condizioni migliori, anche se non è pronosticabile quanto potrà influenzare l’idea che si tratti dell’ultimo match che Galan e Lebron giocheranno insieme. Più facile presumere che questi ultimi partiranno con un leggero vantaggio dal punto di vista del recupero, visto che Tapia e Coello hanno terminato il loro match alle due del mattino e dovranno (ri)scendere in campo a 15 ore di distanza.

Galan e Lebron hanno vinto gli ultimi quattro scontri diretti, ma per quanto visto ad Acapulco, la sensazione è che Tapia e Coello siano in condizioni migliori, anche se non è pronosticabile quanto potrà influenzare l’idea che si tratti dell’ultimo match che Galan e Lebron giocheranno insieme.

In campo femminile, finale a sorpresa: prima Sofia Araujo e Virginia Riera hanno approfittato del colpo di calore (molto preoccupante) di cui ha sofferto la giovanissima (classe 2006) Alejandra Alonso mentre stava dominando il match con la sua partner, Andrea Ustero (classe 2007) che ha mostrato un padel splendido, per talento e varietà di soluzioni. Nell’atto conclusivo affronteranno Jessica Castello e Claudia Jensen (classe 2005), mancina di talento come la Ustero (anche se meno esplosiva e fantasiosa) che hanno sorprendentemente battuto Bea Gonzalez e Delfi Brea (7-5 6-3), la coppia delusione di questo inizio di stagione.

Ora la speranza è che almeno le finali abbiano una cornice di pubblico degna dello spettacolo che stanno offrendo i giocatori.


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