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Racchette da padel: quanto conta il nucleo?
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Racchette da padel: quanto conta il nucleo?

Uno degli aspetti che influenza maggiormente le prestazioni di una racchetta è il nucleo di gomma interno, prodotto in EVA, acronimo di etilene vinil acetato e che varia di rigidità. Ecco una guida per districarsi tra pale dall’impatto soft, ultra soft, hard, medium hard….


La rigidità di una pala è tra le caratteristiche più significative ma anche complicate da stabilire, data la tipologia di costruzione e la complessità di alcuni dettagli. Abbiamo già parlato del fattore K, il dato che stabilisce le migliaia di filamenti di carbonio utilizzati nella produzione di una pala ma che non determina in maniera assoluta la rigidità effettiva della racchetta. Anzi, talvolta può trarre addirittura in inganno. C’è un altro aspetto però determinante nella sensazione che avvertiamo all’impatto con la palla, che può essere più o meno morbido, ed è la composizione del nucleo interno, l’elemento che incide maggiormente sulla rigidità e quindi sulla giocabilità di una racchetta.

Generalmente, il nucleo è composto da E.V.A., acronimo di etilene vinil acetato, una gomma con un alto potere di assorbimento degli impatti, in modo da renderli più confortevoli per il braccio. In realtà, non sempre è così perché alcune racchette di fascia economica utilizzano come core anche il Foam, un materiale molto elastico e morbido, anche se con prestazioni inferiori perché ha un’usura molto rapida. Anche per questo motivo, sta difatti sparendo dal mercato, proprio a favore dell’EVA, materiale conosciuto perché spesso utilizzato nella composizione delle intersuole delle scarpe, data le sue qualità di resistenza e ammortizzazione.

Ma come si dividono le varie tipologie di EVA e come si può determinare la rigidità del nucleo della racchetta? Al principio, le pale erano divise in due grandi famiglie, quelle in EVA e quelle in Foam. In sostanza, il padelista applicava una semplice teoria: chi desidera una pala morbida ed elastica sceglieva il nucleo in Foam, chi una più rigida (se paragonata al Foam) optava per l’EVA. Lo sviluppo tecnologico applicato alle racchetta da padel ha ora permesso di creare EVA con varie tipologie di rigidità e per questo si possono ottenere nuclei morbidi ed elastici come il Foam ma con la resistenza e il livello di ammortizzazione dell’EVA. Un bel passo avanti.

Oggi dunque, possiamo dividere la rigidità della gomma EVA in ultra soft, soft, medium hard e hard. Alcuni brand inseriscono nelle specifiche della pala un numero vicino alla gomma; per esempio, la Pro Kennex Focus Pro con EVA #13. Ebbene, quel numero indica quale densità di gomma è stata utilizzata e generalmente viaggiano tra #13 e #22, con una selezione di questo tipo:

#13-#15, bassa densità, gomma ultra soft e soft
#16-#17, media densità, gomma medium hard
#18-#22, alta densità, gomma hard

Gomme morbide hanno come plus il comfort e un supporto in fase di spinta. Al contrario, si perderà in controllo e reattività nell’uscita della palla. Invece, le gomme rigide offrono un controllo elevato e un’uscita di palla molto veloce perché la dispersione di energia sulla pala all’impatto sarà nettamente più bassa

La scelta della pala con la gomma ideale per il proprio tipo di gioco è fondamentale perché si tratta di un fattore che può influenzare in maniera decisiva la prestazione in campo. Gomme morbide avranno come plus il comfort e un supporto in fase di spinta e, al contrario, si perderà in controllo e reattività nell’uscita della palla dalla racchetta. Invece le gomme rigide offrono un controllo elevato e un’uscita di palla molto veloce perché la dispersione di energia sulla pala all’impatto sarà nettamente inferiore. Per semplificare, per quanto possibile, un giocatore dal buon livello tecnico che ama spingere e riesce a farlo perché ha un braccio forte e allenato e riesce ad applicare una certa velocità esecutiva, molto probabilmente sceglierà una pala rigida; se invece si cerca una pala che aiuti in fase di spinta perché il gesto tecnico è ancora acerbo e un certo comfort all’impatto, è probabile si scelga una pala dalla gomma più morbida. Ovviamente, tenendo sempre presente che queste opzioni devono completarsi con i dati di peso, bilanciamento, forma e tipo di superficie della pala (liscia o ruvida).

Alcuni marchi, tra i primi Fakun e oggi anche Babolat con la sua X-EVA, hanno cercato una soluzione innovativa quanto affascinante, cioè quella di mixare i pregi di entrambe le tipologie di gomma, creando le cosiddette multieva, cioè un nucleo formato da un EVA centrale rigida, ricoperta da due strati di EVA morbida, o viceversa. Come si trattasse di un sandwich. Questa soluzione consente di disporre di un ottimo comfort di gioco e una buona risposta elastica (dato il cuore centrale morbido), senza perdere troppo in fase di controllo e spinta (grazie alle due gomme hard esterne). È il caso della Babolat Technical Viper, per citare un esempio. Si tratta di trovare i giusti compromessi, una scelta apprezzabile considerando che il padel è uno sport molto vario, dove ci sono momenti in cui serve potenza e altri soprattutto controllo, dovendo passare continuamente tra fase difensiva e offensiva. Poi c’è chiaramente la sensibilità del giocatore che può decidere, per sue caratteristiche specifiche, di estremizzare una scelta verso un EVA più o meno rigida.

Infine, va sfatato un mito talmente diffuso da essersi trasformato in una mezza verità: il colore della gomma non incide granché in termini di qualità e rigidità perché il colorante inserito nella EVA può variare la sua natura in una percentuale così bassa che la percezione diventa insignificante. Quindi l’EVA bianca può avere la stessa rigidità e qualità di quella nera o rossa. Purtroppo, essendo un materiale inserito internamente alla pala, non si riesce a verificare esattamente la EVA utilizzata per ogni singolo modello di racchetta, se non chiaramente affidandosi ai dati forniti dalle case produttrici, che devono comunque essere precise nella descrizione della composizione, benché tipologie e densità possano creare delle differenze anche nella produzione dello stesso modello di pala. Certamente, affidarsi a brand conosciuti può tutelare maggiormente sul controllo qualità che dovrebbe essere garantito in fase di produzione, per quanto sia ancora lontano da standard ottimali, considerate anche le attuali problematiche produttive del Far East.


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