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TEST! Wilson Bela Tour
ATTREZZATURA

TEST! Wilson Bela Tour

La nuova scarpa di Fernando Belasteguin, studiata dalla Leyenda con gli ingegneri Wilson. Molto diversa rispetto alla versione precedente rispetto alla quale è decisamente più confortevole. Parte dal mold della Rush Pro con alcuni adattamenti necessari per gli spostamenti del padel, a partire da una suola con design a vortice


Prima garanzia: Fernando Belasteguin, il più vincente giocatore nella storia del padel, non ci ha messo solo la firma, ma ha affiancato gli ingegneri e designer Wilson (che per questi prodotti ha una base in Francia, ad Annecy) per trovare gli accorgimenti necessari a creare una scarpa comoda e resistente, stabile e flessibile. Un passo in avanti rispetto alla prima versione, la Bela Pro, che a molti risultava troppo stretta e avvolgente. Come ci ha spiegato lo stesso Bela: «La Bela Pro era una gran bella scarpa ma molto agonistica: stringeva tanto, una caratteristica che può tornare utile per un giocatore di alto livello che deve sprintare, saltare, girarsi, ma per un periodo di tempo limitato al singolo match. Questa nuova Bela Tour è decisamente più confortevole e flessibile, pur mantenendo una viva stabilità, anche nei cambi di direzione, grazie a una suola studiata specificamente per il padel. Piace di più al sottoscritto ma credo che soprattutto piacerà tanto ai giocatori di club».

Per non sbagliarsi, gli ingegneri sono andati sul sicuro e sono partiti dal mold della Rush Pro di tennis, una signora calzatura. Primo obiettivo? Renderla più confortevole. Quindi è stata allargata la calzata che ora è standard con tendenza a quella larga e una tomaia in mesh molto traspirante, con una sottile pellicola in TPU per renderla comunque resistente. Inoltre, è stata posta attenzione anche all’impatto ambientale, con l’utilizzo di materiale riciclato nella tomaia e nella linguetta.

Un aspetto determinante è la suola, con alcuni inserti creati specificamente per il padel. La gomma è la classica Duralast utilizzata per tanti modelli Wilson, ma spicca nella zona dell’avampiede e del tallone, un design a vortice progettato biomeccanicamente per una miglior presa del terreno e una grande rapidità e stabilità nei cambi di direzione, compresi i famosi giri, movimenti tipici del padel. Nella zona dell’avampiede, si nota anche una scanalatura nella suola per avere ancora maggior trazione e alleggerire un pochino il peso. L’intersuola (Fused 8) è in schiuma EVA, integrata con materiali riciclati, e offre una buona ammortizzazione, grazie anche allo strato aggiuntivo di schiuma posto sotto la soletta, mentre lo chassis è creato in un unico pezzo per una maggior stabilità e controllo dei movimenti del piede.

CONSIGLIATA A: Al giocatore che cerca ottimi compromessi tra comfort e supporto, flessibilità e stabilità. Ideale per pianta standard/larga, ha un grip ottimale col terreno perché abbina un’ottima trazione a una buona reattività, senza rischi di bloccarsi nei giri o cambi di direzione. Il giocatore agonista può usarla parecchie ore senza fastidi di comfort e con una suola resistente all’usura.

In campo? Le prime sensazioni sono ottimali e si percepisce immediatamente la differenza con il modello precedente che aveva una calzata veramente costrittiva. Ora si adatta anche alla pianta larga e il comfort iniziale è spesso decisivo nella scelta. La flessibilità è ottimale e l’altro aspetto molto positivo è la stabilità, la caratteristica principale che richiede un buon padelista. Il nostro sport obbliga a movimenti in qualsiasi direzione, quindi servono dei compromessi azzeccati: un buon grip ma senza eccessi, altrimenti nel giro si rischia di rimanere bloccati, e poi un’ottima reattività perché gli scatti sono brevi e intensi. Ecco, la nuova Bela Tour asseconda tutto ciò, ed è la sua miglior peculiarità.

I campi moderni sono ormai totalmente privi di sabbia in superficie e quindi è necessario studiare delle suole apposite (quella tipica di campi da tennis in terra battuta che era ottimale con i campi sabbiati, ora è diventata la meno indicata): la Bela Tour presenta questo vortice che aiuta la trazione sul terreno ma favorisce anche i giri e i movimenti nelle varie direzioni.

A livello estetico, si è optato per un design minimal: una base bianca (non essenzialmente tipica nel padel) con inserti rossi (il colore preferito di Bela) nei supporto laterali, sulla suola e per la firma della Leyenda, in contrasto con la W in nero. Per adesso è un modello esclusivamente maschile. Gli ambientalisti apprezzeranno l’uso di materiali riciclati a tutela dell’ambiente.

«La Bela Pro era una scarpa molto agonistica, che stringeva tanto. Questa nuova Bela Tour è decisamente più confortevole e flessibile, pur mantenendo una viva stabilità, grazie a una suola studiata specificamente per il padel» Fernando Belasteguin

TEST IN CAMPO

Lorenzo, 52 anni, livello 5.5
Uso solo pianta larga e nella precedente Bela Pro semplicemente non ci entravo! Invece, in questa nuova Bela Tour la pianta è decisamente più larga, la tomaia più confortevole, la flessibilità maggiore. Quando giochi la prima volta e non pensi minimamente alla scarpa, allora vuol dire che il comfort è ottimo!

Carlo, 54 anni, livello 5.5
Molto buona perché io sollecito tanto le scarpe, giocando quasi ogni giorno e correndo come un pazzo. Mi piace la stabilità: difendo qualsiasi palla e quindi tra cambi di direzione e giri, ho bisogno di sentirmi sicuro negli spostamenti. Il comfort è ottimo fin dalla prima calzata.

Fabio, 35 anni, livello 5.0
Un giusti mix tra confort e protezione, velocità e stabilità. Nel padel si deve fare di tutto; scatti, balzi, giravolte, frenate, quindi serve una scarpa completa e soprattutto, come questa Bela Tour, con una buona ammortizzazione e una suola specifica per muoversi liberamente.

Gianfranco, 25 anni, livello 5.0
Prima calzata super, stabilità anche, comfort notevole: è tutto ciò che chiedo a una scarpa. E poi un’ottima ammortizzazione che ho trovato in questa Bela Tour perché da destra gioco un’infinità di bandeja, spesso in salto e quindi è necessario avere atterraggi sicuri e confortevoli. Unico neo: non mi piace la scarpa bianca!

Gianni, 34 anni, livello 4.0
Niente male perché sono confortevoli, con una pianta abbastanza larga, linguetta e allacciatura che aiutano a fasciare il piede quanto basta. Mi piace questa suola a vortice, quasi mi accompagnasse il piede nei cambi di direzione e nei giri perché sono molto frequenti (a tennis non mi capitava spesso). La tomaia è bella traspirante e questo aiuta sia durante il match sia… dopo!


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