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Come leggere i nostri test
ATTREZZATURA

Come leggere i nostri test

Le racchette vengono testate sul Baiardo Tune Pro di Wilson, un nuovo Lab che permette di verificare alcuni parametri essenziali: dal peso al bilanciamento, dallo swingweight alla rigidità del piatto. Dati oggettivi e determinanti nella scelta. Oltre al test in campo della nostra équipe di tester e ai consigli sul target ideale di utenza


La scelta della pala corretta non è così banale, perché l’offerta è davvero ampia e le differenze talvolta non così evidenti. Un passo in avanti è stato fatto grazie al nuovo Lab di Wilson, il Baiardo Tune Pro, una macchina che consente di verificare vari parametri essenziali quali peso, bilanciamento, swingweight, rigidità del piatto e deflessione del telaio (ed è utilizzabile per tutti gli sport di racchetta, compresi tennis e pickleball) e che abbiamo deciso di adottare per i nostri test. Si tratta di dati oggettivi che offrono indicazioni già abbastanza precise sulle caratteristiche della pala e aiutano a scremare notevolmente la gamma di modelli tra i quali scegliere.

Abbiamo creato anche una serie di filtri per aiutarvi nella ricerca e rendere più facile scegliere la racchetta giusta. Inoltre, considerando che ancora oggi riscontriamo forti differenze di peso e bilanciamento (e quindi di swingweight) tra i vari pezzi dello stesso modello di racchetta, sarebbe importante verificare queste misurazioni prima dell’acquisto. Purtroppo sono ancora pochi i punti vendita che si sono dotati di questo strumento (Padelnuestro Milano tra questi), ma quantomeno una bilancia di precisione e un balance board sono i requisiti minimi per conoscere con precisione peso e bilanciamento dell’attrezzo che si sta acquistando. Nella speranza che, nel prossimo futuro, il controllo qualità in fase di produzione permetta di avere dei prodotti più in linea con le specifiche dichiarate. Ancora adesso la tolleranza dichiarata in alcuni modelli di pala è di 15-20 grammi, un’enormità. L’ideale è arrivare a una tolleranza massima mentre di 5 grammi.

Nelle nostre schede trovate anche l’indicazione della tipologia di forma, del materiale della faccia della pala, del nucleo e del tipo di laccetto.

Ma come leggere questi dati? È molto semplice.

Peso: è stato diviso in tre categorie: sotto i 360 grammi (pale leggere, spesso destinate a principianti o giocatori intermedi. Oppure alle donne che hanno meno forza); quindi tra 360 e 375 grammi (la stragrande maggioranza dei modelli) e oltre i 375 grammi (pale super pesanti, adatte solo a giocatori agonisti e molto ben allenati. Praticamente non in commercio).

Bilanciamento: un dato fondamentale da mettere in correlazione con il peso, valore che preso singolarmente ha un significato relativo. Una racchetta leggera ma bilanciata in testa sarà più difficile da manovrare rispetto a una pesante ma bilanciata al cuore o al manico. La divisione è in quattro categorie: sotto i 25 cm si parla di bilanciamento al manico, da 25,1 a 26 cm di bilanciamento centrale, da 26,1 a 26,5 cm di bilanciamento medio-alto e infine, sopra i 26,6 cm di bilanciamento alto. Più questo valore è alto, più la pala potrà sviluppare potenza; in compenso, sarà più complicato da manovrare. E viceversa.

Un vecchio adagio (che vale soprattutto per i giocatori di sinistra che amano essere offensivi) suggerisce di utilizzare la pala con lo swingweight più alto che si riescE comodamente (comodamente) a manovrare.

Swingweight: valore essenziale che mette in correlazione peso e bilanciamento. La pala viene fissata per il manico e fatta oscillare la testa per ottenere un valore (espresso in kg/cm2) che viene comunemente definito inerzia. Riassume l’attitudine alla spinta di una racchetta. Un vecchio adagio (che vale soprattutto per i giocatori di sinistra che amano essere offensivi) suggerisce di utilizzare la pala con lo swingweight più alto che si riesci comodamente (comodamente) a manovrare. Però fate attenzione a due aspetti: superare quel limite rende la performance meno efficace e ricordatevi che non esiste solo l’offesa ma anche la difesa…
I valori sono stati così suddivisi:
-160 kg/cmq: medio
160-170 kg/cmq: medio.alto
+170 kg/cmq: alto

Rigidità piatto: altro dato particolarmente interessante perché influisce immediatamente sulla sensazione di gioco. Peso e bilanciamento sono i primi fattori che si percepiscono, anche fuori dal campo; la rigidità del piatto determina l’uscita di palla e, in generale, il feeling con l’attrezzo. Questo dato permette quindi di conoscere la rigidità del piatto tramite un peso che viene applicato con una determinata forza e produce un risultato in punti. Sotto i 60 RA, il piatto di una pala può essere definito morbido, tra 60 e 65 RA, medio-rigido, tra 66 e 70 RA rigido, oltre la soglia dei 70 RA molto rigido. Generalmente i giocatori agonisti prediligono piatti rigidi, tanto che spesso le pale dei professionisti rispecchiano le specifiche dell’attrezzo che trovate nei punti vendita tranne che per la rigidità del piatto.
Inoltre, è possibile registrare il valore di rigidità del piatto della pala al momento dell’acquisto e tornare a rilevarlo a distanza di tot tempo, per capire (oggettivamente) la perdita di efficacia.
-60RA: morbido
60-65RA: medio-rigido
66-70: rigido
+70RA: molto rigido

Deflessione telaio: si misura fissando la racchetta alla macchina e applicando un peso con una determinata forza sulla punta della racchetta. In questo modo, si determina la flessibilità/rigidità della pala nella sua struttura. Si tratta di un dato meno indicativo rispetto alla rigidità del piatto che è l’area di impatto della palla e infatti la stragrande maggioranza dei telai è compresa tra 82 e 85 RA, con punte minime di 81 e massime di 87. Dunque, ricapitolando:
-80RA: flessibile
80-85RA: medio-rigida
86-90RA: rigida
+90RA: molto rigida

Forma: un altro aspetto da valutare attentamente. Distinguiamo tre principali: rotonda, adatta soprattutto (ma non esclusivamente, vero Miguel Lamperti?) a giocatori principianti e di primo livello intermedio perché offre uno sweet spot (parte ideale di pala dove colpire la palla) maggiore, anche se spesso sono meno potenti e precise. Diamante, una pala squadrata, con i lati che scendono dritti: lo sweet spot si riduce tanto, serve grande precisione all’impatto, ne restituisce altrettanta. Adatta a giocatori di livello avanzato. Nel mezzo, la forma a goccia, un mix tra le due, la più utilizzata perché spesso offr ei migliori compromessi. Dovremmo ormai aggiungerne una quarta, da definire ibrida, perché è un mix tra due altre categorie oppure ha una forma decisamente particolare (basti pensare alla Babolat Counter Viper).

Materiale: quello utilizzato sulla faccia della pala e può essere in carbonio, fibra di vetro o un mix. Va ricordato che, nel sandwich costruttivo della pala, la fibra di vetro è sempre presente, altrimenti la pala si spezzerebbe con le mani. Nell’ultimo strato di superficie, può invece essere full carbon. Spesso sono indicate le migliaia di filamenti che compongono la fibra di carbonio (le celebri sigle 3K, 6K, !2K etc) e molti ritengono che più alto è questo valore, più rigida è la pala. Invece non è proprio così perché la rigidità dipende anche dalla tipologia di filamento, di come vengono intrecciati, eccetera eccetera. Si tratta di un valore indicativo ma non assoluto. La fibra di vetro è invece un materiale che consente di avere un feeling più morbido e un’uscita di palla più facile, anche se meno cattiva.  Viene erroneamente considerato un materiale per pale da principianti (perché quel livello di giocatori non supporta la rigidità del full carbon) ma si tratta di un materiale nobile e performante, ottimo quando viene mixato con il carbonio.

Superficie: altro aspetto al quale fanno molto caso tutti gli appassionati, cioè verificare se la faccia della pala è ruvida o liscia. La lavorazione può essere di diversa tipologia, con sabbiatura (simile a una carta vetrata) o tramite rilievi in 3D, più o meno marcati (in questo caso, la soluzione risulta più resistente). Tale scelta influisce sulla capacità della pala di imprimere rotazioni, anche se in una percentuale ridotta, che si stima tra il 5 e l’8%. In realtà, è soprattutto la foratura che consente di dare maggior spin e infatti esistono un’infinità di tipologie di fori che variano per forma e distribuzione. Una pala può anche avere una faccia liscia che determina un’uscita di palla più veloce ma anche minor controllo.

È possibile registrare il valore di rigidità del piatto della pala al momento dell’acquisto e tornare a rilevarlo a distanza di tot tempo, per capire (oggettivamente) la perdita di efficacia.

Profilo: il diametro del profilo della pala, ormai uniformato a 38 mm, il massimo consentito dal regolamento e adottato da tutti i brand, sostanzialmente per tutte le pale. Non è sempre stato così perché negli anni 70 misurava anche meno di 15mm. Però, con un profilo maggiore si tira più forte, si blocca meglio, la pala è più consistente. Qualche brand sta studiando soluzioni differenti, per adesso con scarsa successo.

Laccetto: obbligatorio per regolamento, onde evitare spiacevoli incidenti, possono essere (anzi, dovrebbero essere) elastici e regolabili. Alcuni sono ancora fissi e bisogna girarli manualmente intorno al polso (pare che in Spagna siano meno attenti a certi dettagli). In alcuni caso presentano un cinturino per renderli più confortevoli (ma si avvertono anche di più sul polso, questione di gusti). Ora cominciano a vedersi anche laccetti removibili, in modo da poterli sostituire o lavare, perché dopo tante sudate in campo…


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