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Adidas Cross It Light

  • Marca:
    Adidas
  • Forma:
    Rotonda
  • Superficie:
    Ruvida
  • Peso:
    353,1 gr
  • Bilanciamento:
    26,9 cm (alto)
  • Swingweight:
    163 kg/cmq
  • Rigidità piatto:
    61 RA
  • Deflessione telaio:
    82 RA
  • Materiale:
    Carbonio Aluminized 24K
  • Nucleo:
    EVA Soft Energy
  • Profilo:
    38 mm
  • Laccetto:
    non elastico

  • «Romper con todo». È stata la stessa Martita Ortega a spiegare che questa Cross It Light è molto diversa rispetto alle pale che hanno portato il suo nome in precedenza. Per omaggiare la lunga liason con Adidas, hanno studiato un modello davvero interessante, molto versatile, con alcune caratteristiche ben definite. Il mold di base è rimasto identico a quello precedente, però appare più sottile nella zona del cuore e con una forma più rotonda perché non ha quei tagli triangolari esterni che la rendevano più diamantata. «Inoltre, il nucleo è più denso – ci ha detto Martita -, anche se solo leggermente, una sensazione che si avverte soprattutto quando c’è freddo e la faccia diventa più rigida». Tra superficie e nucleo si è cercato un certo mix: carbonio aluminized da 24K con gomma soft per trovare buoni equilibri tra spinta e comfort, uscita di palla e controllo. Come suggerisce il nome Light, non ha un peso esagerato (353 grammi) ma il bilanciamento alto e uno sweet spot spostato verso la testa, consentono di raggiungere una buona attitudine alla spinta.

    In generale, è una racchetta molto versatile che si adatta al giocatore completo, soprattutto di destra perché esalta manovrabilità, controllo e sensibilità. Da fondocampo la si muove con grande agio e questo consente di recuperare anche palle complesse, su doppia parete o molto basse. Il controllo del lob è ottimale, con la palla che esce facile: affonda il giusto e viene sputata buona reattività. Si avverte una buona connessione col telaio e questo permette di avere molto controllo e di poter giocare di tocco: chiquita, lob, volée basse, sono colpi essenziali nel padel e che vengono esaltati.

    Al volo si manovra con grande agio, anche quando si sono scambi rapidi e rimane piuttosto stabile nel bloqueo. Manca invece un po’ di massa nei colpi dall’alto, dove una bandeja ben piazzata si lascia preferire a uno smash violento. In generale, servono colpi ben accompagnati per sfruttare al meglio l’uscita di palla, garantendosi sufficiente precisione. La lavorazione dei rilievi in 3D sulla faccia e la distribuzione dei foro (piccoli in centro, larghi all’esterni) consentono di imprimere ottime rotazioni: volée, rulo, kick smash e la stessa bandeja, ringraziano. Molto impattante (anche esteticamente) il sistema Dynamic Air Flow che permette un maggior flusso d’aria, riducendo la resistenza e aumentando l’aerodinamicità: in uno sport come il padel dove serve essere rapidi nelle giocate, è un bell’aiuto.

    Una pala che sembra studiata per una giocatrice come Martita, molto regolare e solida da destra, abile soprattutto a difendere e costruire, ancor prima che a finalizzare. I bombaroli si rivolgeranno altrove. Infine, la lacuna delle pale Adidas, cioè il laccetto non elastico: per alcuni giocatori, vedi Ale Galan, avvolgerlo girando il polso è diventato perfino un vezzo, ma è indubbio che si tratta di una scomodità. Gli spagnoli pare che siano più approssimativi su certi dettagli, ma pale di questo livello dovrebbero ormai prevedere un laccetto elastico e regolabile.

  • Lorenzo, 52 anni, livello 5.5
    Gioco a sinistra, cerco di essere aggressivo e amo pale pesanti e col peso in testa. Dunque, sulla carta questa Cross It Light è ben lontana dai miei desideri. Eppure, perché mi ci sono trovato bene? Semplicemente è la dimostrazione che non esiste la pala perfetta: in uno sport come il padel dove si è obbligati a difendere e attaccare, a seconda delle circostanze, la pala è sempre una coperta corta: dove guadagni in potenza (attacco) perdi in manovrabilità (difesa). Ecco, a ritmi meno intensi, dove si giocano tante chiquita, lob e volée in controllo, diventa una super pala. La sensibilità è davvero buona.

    Carlo, 54 anni, livello 5.5
    Gioco solo a destra e mi sono adattato in un attimo: la manovro molto facilmente e questo è una sicurezza quando devo difendere (sempre!) e la precisione della traiettoria mi permette di costruire gioco rimanendo solido e regolare. Faccio tutto bene, con grande controllo e, quando devo spingere, non esce una piuma. La forma è tonda ma senza estremismi: sono abituato a quelle a goccia ma non ho riscontrato alcun problema di adattamento.

    Max, 36 anni, livello 5.5
    Giocavo a destra, poi sono passato a sinistra. Ecco, credo che un paio d’anni fa l’avrei apprezzata maggiormente perché vivevo di difesa e contrattacco, ora cerco di essere più decisivo e, visto che fisicamente sono un toro, prediligo pale più pesanti e con uno swingweight più alto, anche perché dall’alto cerco di far male. Però, che sensibilità!

    Christian, 38 anni, livello 5.0
    Bellissima! L’essenza del padel è difendere, costruire, giocare di fino, cercare gli spazi e con questa pala si riesce a far tutto con grande controllo. Certo, se poi vuoi spaccare la palla con ogni colpo, allora meglio cercare altro. Lob e colpi di tocco escono millimetrici.

    Raul, 30 anni, livello 4.5
    Gioco a destra e ci riempierei la sacca! Per chi ama difendere e costruire, per chi cerca lob e chiquita e non solo di sparacchiare, per chi al volo desidera un attrezzo che si muove rapidamente e garantisce una grande precisione, per chi spinge con precisione la bandeja e da dietro vuole tirare su anche l’anima, è semplicemente perfetta!

    Francesca, 30 anni, livello 4.0
    Gioco a sinistra e, in campo femminile non vuol dire tirare ogni palla che viaggia sopra la spalla. Serve essere aggressive con i colpi al volo ma cercando soprattutto rotazioni e precisione: in tal senso, questa Ortega è perfetta perché è molto manovrabile, la palla esce rapida e con ottimi effetti. Poi è tonda, ha uno sweet spot ampio e si trova una buona spinta anche quando non si è così precise. Solo il laccetto è scomodo…

    Stefano, 49 anni, livello 3.5
    Gioco a destra e, pian piano, sto migliorando i colpi tipici del padel, soprattutto lob, bandeja, un po’ di vibora. Un aspetto però mi è chiaro, almeno al mio livello: vince chi sbaglia meno e con questa Adidas ho ridotto il numero di errori perché è molto manovrabile e questo mi aiuta in difesa e sotto rete. Poi sento bene la palla, ho un gran controllo, la traiettoria esce pulita: non dico che colpirei una monetina nell’angolo, ma questa bella sensibilità aiuta a essere precisi e a diventare più regolari. In più, non ha un peso eccessivo e mi permette di eseguire (o quantomeno di provare ad apprendere) tutti i colpi, senza generare fastidi. Bella, molto bella!

    Gianna, 35 anni, livello 3.5
    Gioco a destra, mi sono appena avvicinata al padel ma ho un buon background tennistico: pensavo fosse troppo demanding, in realtà mi sono trovata subito a mio agio perché è molto maneggevole, c’è un bel feeling all’impatto, non è troppo rigida e la palla esce facile, veloce. Una pala che potrebbe accompagnarmi tanto nel mio cammino perché credo di poter salire di livello abbastanza rapidamente.

  • Una pala dalla forma rotonda («Ma quella precedente non era troppo diversa, anzi il mold era lo stesso. Solamente aveva la sezione esterna più triangolare che la faceva sembrare più diamantata» ha spiegato la Ortega), con un peso contenuto ma un bilanciamento alto che permette di raggiungere un buon livello di swingweight (163 kg/cmq) pur mantenendo una viva manovrabilità. La faccia è in carbonio aluminized 24K (ma ricordiamo che i K, cioè il numero, in migliaia, di fibre di carbonio che compongono il telaio sono un valore indicativo: non necessariamente una pala con i K maggiori risulta più rigida) ma con un nucleo che rende l’impatto abbastanza morbido, favorendo l’uscita di palla e il comfort di gioco. La tecnologia Spin Blade presenta dei rilievi in 3D per migliorare la presa delle rotazioni, anche grazie a una diversa distribuzione dei fori, più piccoli al centro e più larghi all’esterno, per allargare lo sweet spot (la zona ideale di racchetta dove colpire). Un altro sistema, piuttosto evidente, è il Dynamic Air Flow che facilita il flusso d’aria, riducendo la resistenza quando muoviamo la pala per migliorare ulteriormente la maneggevolezza, anche grazie Power Extra Grip, un’impugnatura più lunga. Unica nota stonata, il laccetto che non è elastico e va avvolto girando il polso, perdendo un po’ di comfort (gli spagnoli lo ritengono un dettaglio, invece sarebbe ora di aggiornare questo sistema).

  • Al giocatore di livello intermedio/alto o avanzato (anche femminile, dato il peso non eccessivo) che cerca una pala duttile, dall’impatto morbido, con un’ottima sensibilità e precisione. Indubbiamente si adatta maggiormente al giocatore di destra che cerca controllo e feeling, rispetto a chi desidera soprattutto potenza. Ideale per il giocatore completo che cerca buoni compromessi tra controllo e manovrabilità, comfort e spinta.