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IMPIANTI PADEL

Alert! Le nuove norme sui vetri dei campi da padel

Il vetro è il materiale più delicato in un campo da padel e, per garantire la massima sicurezza, è stata aggiornata la norma UNI 7697 a cui si deve fare riferimento. L’indicazione è chiarissima: basta con i vetri temprati, bisogna passare a quelli stratificati. Come ci ha spiegato Nicolò Padoan, presidente della commissione vetri

intervista di Lorenzo Cazzaniga

6 ottobre 2021


Ve lo ricordate Paquito Navarro che, nel tentativo di recuperare una palla nel torneo di Oeiras, Portogallo, del circuito World Padel Tour 2018, si lascia cadere contro la parete di fondo e finisce con l’attraversare il vetro e ritrovarsi cosparso di schegge e ferite? Oppure un Carles Puyol, ex capitano del Barcellona e fanatico padelista, immortalarsi in un selfie che lo mostra tagliuzzato dopo un’altra rottura di un vetro sul campo da padel? Per fortuna non accade spesso (anche se è successo pure in Italia) perché le strutture sono mediamente sicure ma era necessario creare una regolamentazione più precisa circa l’uso dei vetri che resta un materiale potenzialmente pericoloso. Ecco perché, nella revisione dello scorso 26 agosto della norma UNI 7697 alla quale dovrebbero rifarsi tutti i progettisti di campi, è stata specificamente inserita una nota riguardante i vetri dei campi da padel. In sostanza, si è determinato che il vetro temprato non è più considerato adeguato ma che andrebbe utilizzato solo il vetro stratificato per garantire la totale sicurezza dei giocatori.

Ora, la norma UNI non è una legge ma c’è un dettaglio per nulla trascurabile: in buona sostanza, in caso di sinistro (per i quali si potrebbe scomodare anche il codice penale), non essendoci una legge dedicata, è proprio la norma UNI 7697 quella che diventa riferimento e, di fatto, risulta cogente per determinare le responsabilità (anche ai fini assicurativi). Per approfondire una tematica così delicata, abbiamo intervistato Nicolò Padoan, Presidente UNI Commissione Vetro, che ci ha spiegato nel dettaglio come si è arrivati a questa decisione e quali dettami progettisti, architetti, ingegneri, produttori e gestori dovrebbero seguire per montare vetri in sicurezza.

Un campo da padel va considerato un luogo decisamente sicuro. Tuttavia, la presenza di vetri crea qualche problematica.
La sicurezza è un aspetto prioritario e con una sua complessità per quanto riguarda l’aspetto dei vetri perché questi hanno una pericolosità intrinseca e serve un’attenzione e una regolamentazione specifica per l’installazione. Da questo punto di vista, l’Italia è abbastanza all’avanguardia perché, a partire dagli anni 90, si è lavorato molto sull’aspetto della sicurezza in ambito UNI e la questione è normata a livello nazionale, anche perché non vi è una normativa europea uniforme.

Quindi bisogna porsi il problema su cosa potrebbe accadere in caso di rottura.
Esattamente. Generalmente viene consigliato il vetro temprato perché non produce frammenti taglienti, come quelli dei vetri laterali dell’automobile, mentre un altro aspetto è legato all’attraversamento, soprattutto quando una persona rischia di finirci contro. Pensiamo a un vetro posto ai piani alti di un palazzo dove una persona, attraversandolo, cadrebbe nel vuoto. In questi casi, anche il vetro temprato non è più sicuro. Dunque, quando c’è la possibilità che una persona vi sbatta contro, si deve usare un vetro stratificato, un sandwich di due lastre unite da un intercalare plastico. Così, in caso di rottura, il vetro non può ferire le persone e non può essere attraversato.

Però le norme UNI non si fermano al campo dell’edilizia, corretto?
Per venire incontro alle esigenze dei progettisti, nella seconda parte vi è un prospetto dove sono elencate tante altre applicazioni con l’indicazione di quale tipologia di vetro utilizzare. A ogni revisione, vengono segnalate nuove applicazioni e la sezione sportiva è sempre ben rappresentata. Nell’ultimo periodo, si è parlato soprattutto dei campi da padel.

Non essendoci altra normativa che parli di criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie, la normativa UNI è l’unico testo che può essere preso come riferimento in caso di contenzioso e quindi, di fatto, diventa cogente.

Cosa ne è emerso?
Al principio, eravamo convinti che il vetro temprato da 12 millimetri fosse sufficiente a garantire adeguata sicurezza, poi sono cominciate ad arrivare segnalazioni di incidenti e quindi la pratica relativa ai campi da padel è stata nuovamente esanimata. Perché nella revisione datata lo scorso mese di maggio, quando è andata in inchiesta pubblica, il padel non era nemmeno citato nello specifico. Però sono arrivate diverse osservazioni perché l’applicazione non era sufficientemente chiara. Osservazioni che sono state recepite prima dell’approvazione finale e quindi il padel è stato esplicitamente menzionato.

Il risultato?
La raccomandazione è di usare vetro stratificato di sicurezza proprio in virtù di varie casistiche che sono state presentate sulla pericolosità in caso di rottura di vetri di grande spessore e dimensioni, fondamentalmente quelli alti più di due metri, e che possono far cadere sul malcapitato frammenti pesanti. Non era mai stato segnalato per i campi sportivi ma per il padel si è reso necessario.

A un gestore che vuole installare campi da padel viene dunque consigliato, in qualunque situazione, indoor o outdoor, di utilizzare vetri stratificati?
Esatto.

Le norme UNI che valore hanno a livello giuridico?
La normativa UNI non è di per sé cogente ma lo diventa quando viene richiamata in modo esplicito da leggi e decreti. Non essendoci altra normativa o regolamentazione che parli di criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie, la normativa UNI, che è redatta ufficialmente dall’ente normatore, è l’unico testo che può essere preso come riferimento in caso di contenzioso e quindi, di fatto, diventa cogente.

Nel padel vi sono vetri di diversa dimensione a seconda che il campo sia panoramico o deluxe: cosa cambia per la nuova norma UNI?
Nulla, non sono state fatte distinzioni dimensionali. Il criterio riguarda la possibilità di impatto di un utente contro il vetro e quindi rientra sempre nella casistica delle pericolosità.

Un gestore che decidesse di installare i propri campi con un semplice vetro temprato, può considerarsi a norma e andare a letto sereno?
Dal punto di vista normativo ormai bisogna orientarsi verso il vetro stratificato e i nuovi capitolati devono tenere conto di questa norma specifica. Inoltre, sia da gestore sia da utente, sarebbe opportuno frequentare un campo sportivo dotato di tutti i sistemi di sicurezza. Quello che invece va definito in base alle dimensioni è lo spessore della stratifica perché un tema importante restano la pressione e la planarità dei vetri che devono garantire rimbalzi regolari. Parlando di questo tema con un appassionato di padel, mi ha divertito il fatto che non gli dispiacesse un cattivo rimbalzo per creare ancora più movimento nel gioco, ma credo sia una considerazione molto personale!

«Quando c’è la possibilità che una persona vi sbatta contro, si deve usare un vetro stratificato, un sandwich di due lastre unite da un intercalare plastico. Così, in caso di rottura, il vetro non può ferire le persone e non può essere attraversato» Nicolò Padoan, Presidente UNI Commissione Vetro 

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Ci sono varie tipologie di vetro stratificato o nel padel si potrebbe standardizzare una soluzione?
Per l’intercalare posto tra i due vetri, si possono utilizzare diversi materiali come il PVB, polivinilbutirrale, oppure l’EVA per le applicazioni esterne perché ha un’ottima resistenza all’umidità e altri tipi più rigidi con caratteristiche meccaniche aggiuntive che sono sempre più utilizzate per applicazioni che hanno sistemi di fissaggio più essenziali e puntuali. L’intercalare è scelto seguendo questi parametri e l’eventuale comportamento post-rottura del vetro. Per esempio, quando abbiamo fissaggi puntuali sul vetro senza intelaiature complete, i vetri stratificati temprati con semplice PVB non sono consigliati perché, in caso di rottura, il vetro potrebbe staccarsi dal sistema di fissaggio. Su vetri intelaiati con profili completi invece, questo problema non sussiste.

In termini di rimbalzo della palla sul vetro, ci possono essere variazioni significative a seconda della stratifica che viene realizzata?
No. Il carico di un vetro stratificato dello stesso spessore di un vetro monolitico è leggermente inferiore. Un vetro temprato da 12 millimetri andrebbe sostituito da un 8+8 piuttosto che da un 6+6 per avere sostanzialmente la stessa resistenza meccanica e quindi la medesima flessione. Però stiamo parlando di flessione da carico e non è quella che deriva dall’impatto di una palla da padel. Piuttosto credo sarebbe più opportuno, per il mondo padel, definire dei limiti di planarità.