Skip to main content
CIRCUITO INTERNAZIONALE

Premier Padel acquisisce World Padel Tour! A New Era Begins

Come era logico, Qatar Sports Investments e Damm hanno trovato un accordo: Premier Padel ha acquisito il World Padel Tour e (finalmente) dalla prossima stagione ci sarà un solo circuito e un solo ranking mondiale. Un momento storico che rappresenterà un nuovo boom per il nostro sport. E una vittoria meritata da parte del Presidente FIP Luigi Carraro

di Lorenzo Cazzaniga

23 agosto 2023


Non ci poteva essere altro epilogo, anche se queste trattative sono spesso complesse e quindi sono serviti parecchi mesi per trovare un’intesa. Alla fine si è giunti alla soluzione più logica: Qatar Sports Investments ha acquisito il World Padel Tour e, dal 2024, organizzerà un solo circuito internazionale con un solo ranking mondiale, un passo avanti fondamentale per la crescita professionistica del nostro sport. I giocatori hanno da tempo sposato la causa della Federazione Internazionale e di QSI e quindi era inevitabile dove sarebbe caduto il piatto della bilancia: «Non c’è circo senza pagliacci. E nel padel, i giocatori sono i pagliacci». Con sorprendente dote di sintesi, Juan Lebron aveva spiegato chiaramente cosa sarebbe accaduto. Certo, Premier Padel avrebbe avuto tutte le risorse necessarie per creare un circuito senza doverne acquisire un altro (un piano B che probabilmente era già stato studiato), ma sarebbe stato un delitto perdere l’expertise di un tour che negli ultimi dieci anni ha dimostrato di saper organizzare tanti eventi di successo.

Il Presidente FIP Luigi Carraro

E si tratta anche di una vittoria personale del Presidente FIP Luigi Carraro, colui che ha tessuto la tela fin dal novembre 2021, quando ha avvicinato Nasser Al-Khelaifi, Chairman di QSI oltre che proprietario del Paris Saint-Germain di calcio, proponendogli questa sfida. Nel 2018, Carraro ha ereditato una situazione tragica, una Federazione con 80.000 euro di debiti e senza alcuna struttura a supporto: «Se non ave fossimo riusciti a mettere insieme i Campionati Europei del 2019 a Roma, oggi forse la Federazione Internazionale Padel nemmeno esisterebbe più». Ora, dietro alle classiche dichiarazione istituzionali, è giusto che assapori il gusto della vittoria. Carraro ha provato a trovare un’intesa con World Padel Tour, ma senza inchinarsi davanti a pretese che avrebbero comunque messo la FIP in secondo piano, quando invece è corretto che le istituzioni recitino un ruolo primario.

Così ha trovato i due migliori alleati possibili: i giocatori (senza i quali niente è possibile) e uno dei fondi di investimento più ricchi nel mondo dello sport (e con un chairman che è stato un buon giocatore di tennis e che si è appassionato al gioco e del progetto). Il tutto, senza che la FIP abbia dovuto scavare nelle sue (fin qui) scarse risorse finanziarie, ma addirittura traendone dei vantaggi: è infatti stata costituita una società per lo sviluppo commerciale del circuito di cui la FIP è socia. Quindi, la FIP è titolare del circuito Premier (con QSI e l’Associazione Giocatori), gestisce la parte sportiva e ha una quota dello sviluppo commerciale senza aver investito direttamente ma ottenendo un beneficio economico. Un’operazione geniale.

Si tratta di una vittoria personale del Presidente FIP Luigi Carraro, colui che ha tessuto la tela fin dal novembre 2021. Nel 2018 ha ereditato una Federazione con 80.000 euro di debiti e senza alcuna struttura e adesso…

Ora però, scocca l’anno zero. Fino al termine della stagione, i due circuiti continueranno a operare in maniera separata, poi si tratterrà di organizzare un solo circuito e non sarà una banalità. Serve trovare partner locali adeguati per ciascuna tappa, istituire in maniera (più o meno) definitiva quali saranno i tornei Major (che potrebbero essere cinque, stando alle dichiarazioni di Carraro), dividere tutti i tornei nelle varie categorie (sperando si trovi un naming migliore di P1, P2, etc). E, in tutto questo, incastrare il circuito FIP che sta vivendo un momento di transizione ma potrebbe diventare un serbatoio importante per gli eventi del tour maggiore. Strutturare un calendario in pochi mesi non sarà semplice e sarebbe comprensibile vivere un 2024 di assestamento. Ma la strada ormai è ben tracciata.

Resta un altro compito per nulla facile e dove la FIP dovrà concentrare le sue risorse: rendere il circuito (e il padel) uno sport davvero globale. Non a caso, il Presidente Carraro ha parlato di «responsabilità enorme nel governare questo circuito unificato». Infatti, pur con il dovuto rispetto per lo straordinario lavoro svolto dal WPT in un’epoca in cui il padel non era ancora considerato «lo sport maggiormente in crescita a livello mondiale», i top events non possono continuare a disputarsi a Reus e Santander, Valladolid e nella pur splendida Minorca. Nel tennis, sport e circuito che andrebbero presi ad esempio, i tornei dello Slam si svolgono a Parigi e Londra, Melbourne e New York; i tornei appena sotto, a Roma, Madrid, Miami, Toronto, Shanghai. E storcono il naso su Cincinnati, che infatti verrà probabilmente spostato. Tuttavia, per raggiungere nuovi mercati, è necessario che prima venga creata una sufficiente fan base di praticanti e appassionati, e questo compito spetta essenzialmente alla Federazione Internazionale, in collaborazione con quelle nazionali. L’A1 Padel, circuito interessante ma con una qualità di partecipanti decisamente inferiore, ha appena annunciato una tappa autunnale a New York, dentro Central Park. Ma servirà che il loro partner, i New York Yankees, smuovano la loro massa critica di tifosi per riempire (almeno in parte) i quattromila posti a sedere, perché attualmente in città ci sono solamente una decina di campi e qualche centinaio di praticanti.

Il compito principale della FIP sarà creare una sufficiente fan base nei nuovi mercato per trasformare un circuito spagnolo con qualche spruzzata di Europa, in un tour globale. Non si può comprare la tradizione sportiva, bisogna crearla.

Un fenomeno che il tennis ha già vissuto in paesi come la Cina dove i palazzetti si riempivano solo se giocavano Federer e Nadal, altrimenti rimanevano mestamente vuoti. La tradizione sportiva non si può comprare, bisogna crearla. Questo deve essere l’obiettivo principale della FIP, sostenuta da QSI e Associazione Giocatori, in modo da trasformare un circuito spagnolo con qualche spruzzata di Europa, in un tour globale. Come questo sport deve dimostrare di meritare.