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Ghost Padel!

Un kit che trasforma campo e giocatori in modalità fluo, con un impatto scenico unico. Da un’idea di Paolo Bertolini, nasce un nuovo modo per fare spettacolo. Perché il padel deve essere anche entertainment

di Lorenzo Cazzaniga
4 dicembre 2020

«Demetriooo! Un campo così dovresti tenerlo fisso al City, con questi colori, pure quando è giorno e non ci sono le luci fluo. È fighissimo!» A urlare a Demetrio Albertini, l’ex fuoriclasse del Milan con cinque Champions League in salotto e ora impegnato a gestire i sei campi di CityLife a Milano, è Nicola Amoruso, ex goleador di Juventus e un’altra decina di squadre in Serie A. Grande appassionato e ottimo giocatore di padel, entrambi si sono ritrovati nella sede di Italian Padel a Calvisano, provincia di Brescia, per la presentazione ufficiale del Ghost Padel, insieme a ex colleghi come Pierluigi Casiraghi (co-gestore di City Padel Milano), star della tv come Max Giusti e top player italiani come Simone Cremona, Denny Cattaneo e Nicolò Cotto. Il padel come non lo avete mai visto, è stato il primo claim, mentre dal buio spuntavano i protagonisti, illuminati da pettorine fluo come il campo stesso, in un impatto scenico davvero straordinario.

Il padel come non lo avete mai visto, è stato il primo claim, mentre dal buio spuntavano i protagonisti, illuminati da pettorine fluo…

Tutto nasce dall’idea di Paolo Bertolini, una vita passata al fianco di giovani talenti e big affermati della musica italiana in una casa di produzione milanese. Poi, circa dieci anni fa, la decisione di costituire una nuova società per occuparsi di entertainment, concetto che spesso viaggia a braccetto con lo sport. Così è nato il villaggio Coca-Cola da novemila metri quadri sui Navigli di Milano, un altro per il patron Percassi e la sua Atalanta, uno perfino per l’Ikea. E così è nato anche il Ghost Padel, come ci ha raccontato il suo ideatore. «Nel 2016 stavamo già preparando un progetto fluoper un altro sport, poi due anni fa ho cominciato a giocare a padel e così l’ho ritirato fuori. Preparato il design e ricercato il materiale adatto, ci sono voluti un anno e due mesi perché tutto fosse in ordine. Un incontro importante me l’ha proposto qualche mese fa Maurizio Chierolini, che gestisce un club in provincia di Brescia: mi ha presentato Claudio Galuppini, titolare di Italian Padel, che si è subito dimostrato entusiasta dell’idea. Abbiamo eseguito i primi test e i feedback sono stati estremamente positivi, così abbiamo deciso di creare un kit specifico».

info: Ghost Padel

Il sistema è stato brevettato ed è composto da otto fari professionali Wood e rispettive staffe in metallo, un set di nastro fluo in vari colori, un profilo trasparente con adesivo, una rete centrale arancione o fucsia e pettorine smanicate fluo con stampa del logo Ghost. La palla resta uguale (il giallo è già garanzia di ottima visibilità), mentre le racchette possono avere inserti fluo che le rendono ancora più accattivanti nei loro movimenti. Determinanti sono chiaramente le luci Wood che riflettono la vernice fluo e offrono quell’atmosfera unica. «Abbiamo brevettato anche i nastri e in qualsiasi tipologia –  continua Bertolini – ma trovo che la soluzione ideale siano quelli telati che sono più funzionali di quelli adesivi che ovviamente non potrebbero essere riutilizzati». Un ulteriore vantaggio è la grande praticità del kit: «Basta un’ora per montarlo, mezz’ora per toglierlo. Un’accortezza è quella di non usare troppo nastro giallo che va bene nella parte bassa o laterale ma non deve confondersi con la palla, diventando fastidioso. Per questo lo abbiamo sostanzialmente eliminato dalla parete di fondo. I colori migliori sono arancio e fucsia».

«Basta un’ora per montarlo, mezz’ora per toglierlo. I colori migliori sono arancio e fucsia. E più c’è buio, meglio è. L’impatto è bellissimo e noi siamo abituati a creare emozione» Paolo Bertolini, Ghost Padel

Il montaggio è elementare ma si può comunque chiedere un supporto, soprattutto nel caso di un evento specifico, perché Ghost Padel può occuparsi dell’intera faccenda, compreso allestimento, coreografica e dj set. Tuttavia, perché tutto funzioni al meglio è necessario vi siano le condizioni necessarie: «Più c’è buio, meglio è – dice Bertolini – ma nulla impedisce di realizzarlo anche all’aperto, in una bella serata estiva; basta che non vi siano luci che puntino direttamente sui campi».

Dalla serata di presentazione, sono emersi feedback padel decisamente positivi: «Erano tutti curiosi e direi che si sono divertiti. Gli stessi top player hanno giocato senza problemi di visibilità, tenendo presente che la loro palla viaggia bella veloce! Il Ghost Padel vuole essere una nuova opportunità per i club che potranno offrire un’esperienza unica perché il padel è agonismo ma anche divertimento. E noi siamo abituati a creare entertainment, emozione»

Il Ghost Padel è una nuova opportunità per i club perché, ogni tanto, rompere le regole e uscire dall’ordinario non è peccato.

Qualcuno storcerà il naso, come spesso accade di fronte alle novità e alle buone idee. Gli integralisti potranno non accettare le distinzioni dai canoni prestabiliti dal regolamento, senza (voler) capire che non si tratta di rivoluzionare alcunché ma solo di creare spettacolo, in uno sport molto trasversale e che ben si adatta a testare nuove opportunità per rendere l’esperienza sempre più social.

Ma quanto costa il Ghost Padel? «Il kit 2.950 euro, l’evento 3.500 ero co preso montaggio e smontaggio, macchina del fumo, impianto audio, dj set e quant’altor è necessario perché lo spettacolo diventi unico». Perché, ogni tanto, rompere le regole e uscire dall’ordinario non è peccato.