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ATTREZZATURA

New Shoes, please!

Finalmente si allarga l’offerta di scarpe 100% padel che assecondano gli spostamenti a cui si è obbligati, tra balzi, rotazioni e scatti. Ma quali sono le caratteristiche a cui bisogna far riferimento? Ne abbiamo parlato con un esperto del settore, Carlos Lopez, Global Product Manager Footwear di Head

Intervista di Lorenzo Cazzaniga

15 giugno 2023


Se è vero che solo uno sciocco ha mille certezze, il padelista può averne almeno una: per scendere in campo e muoversi in totale sicurezza, è necessario usare una scarpa specifica da padel, ora che il mercato comincia a offrire varie opportunità di ottimo livello. Perché (finalmente!) è chiaro anche ai neofiti che i movimenti che richiede sono unici, anche rispetto al tennis. Per approfondire i temi legati alle calzature, ci siamo collegati con Kennelbach, Austria, per discuterne con un esperto del settore come Carlos Lopez, Global Product Manager Tennis & Padel Footwear di Head, brand che ha appena lanciato il suo primo modello 100% padel.

Quanto la nuova tipologia di campi ha influito sulla scarpa?
Totalmente. Fino a due, tre anni fa, usare una scarpa da tennis con suola in terra battuta era una scelta corretta perché i campi da padel erano ricoperti di sabbia e gli spostamenti ricordavano quelli sulla terra rossa. Invece, la nuova generazione di campi, con la sabbia totalmente intasata e senza che affiori in superficie, ha cambiato radicalmente questa convinzione, al punto che quel tipo di scarpa è ora la meno indicata.

Dunque, quale scarpa è meglio consigliare?
Una specifica per padel. Molti ne vorrebbero una adatta per qualsiasi sport, ma non è possibile. Un’alternativa potrebbe essere quella da tennis con suola all-court ma se un appassionato cerca la miglior performance, è indubbio che debba affidarsi a un modello studiato e realizzato per il padel. Abbiamo appena lanciato la Motion e ti assicuro che, quando torno a giocare con una nostra scarpa da tennis, avverto una bella differenza.

«La nuova generazione di campi ha stravolto tutto: ora servono scarpe specifiche per una top performance»

Quali sono le caratteristiche che bisogna tener presente?
A tennis ci si muove soprattutto lateralmente, con qualche scatto in avanti. A padel si è obbligati anche a varie rotazioni, balzi, atterraggi. E c’è un altro aspetto fondamentale: il padelista moderno è un giocatore sempre più aggressivo, quindi l’azione tipica è un salto per colpire al volo e uno sprint in avanti per tornare a rete. Se osservi la nostra Motion, la forma è piuttosto arcuata, un po’ come nelle scarpe da running, perché abbiamo alzato la zona tallonare per avere maggior cushioning per proteggere i tendini quando si atterra dopo un balzo, e una dell’avampiede più bassa e vicina al terreno. Questo mix è necessario per avere adeguata protezione ma anche l’energia per ripartire, assecondando il movimento del piede.

Altri dettagli importanti?
Il grip deve essere molto accurato: né troppo, né troppo poco. Per questo abbiamo sviluppato le nostre ricerche in partnership con Mondo, l’azienda leader nella produzione di superfici da padel, World Padel Tour compreso. Nello studio della Motion, siamo partiti con un obiettivo ben preciso: il nostro modello da tennis Sprint era perfetto per i campi con la sabbia e avremmo dovuto raggiungere alcuni parametri prefissati anche con una scarpa specifica da padel su campi di nuova generazione. In realtà siamo andati anche oltre perché la Motion ha raggiunto quei risultati su tutti i campi!

C’è poi un altro aspetto piuttosto evidente nel vostro nuovo modello 100% padel: si infila come un calzino…
Sock or not sock? È stata la prima domanda che ci siamo posti. Abbiamo scelto l’opzione sock perché molti appassionati provengono da altri sport dove questa è la soluzione più classica. Si infila facilmente, il feeling è ottimo e il piede è ben avvolto: in termini di calzata abbiamo trovato un ottimo mix perché si adatta anche alla pianta larga visto che la zona dell’avampiede è piuttosto ampia.

E poi il comfort.
A padel si giocano tornei nel week-end con tre match al giorno e quindi è necessario che la scarpa sia super confortevole visto che bisogna calzarle anche quattro, cinque ore. Da questo punto di vista, la Motion è a metà strada tra una scarpa da running e una da tennis. E poi il padel è uno sport essenzialmente indoor dove si suda tanto e quindi la tomaia è in mesh traspirante ma con una lavorazione che rinforza il tessuto, in modo che non si deformi.

C’è comunque bisogno di un periodo di adattamento?
Questo vale per qualsiasi scarpa di qualsiasi brand. Arrivano dall’Asia e la foam dell’intersuola è ancora fredda, rigida. Però basta un’ora di gioco perché il comfort diventi perfetto.

Arturo Coello e Paula Josemaria (in apertura) sono due dei principali testimonial della nuova scarpa Head Motion Pro

Il padel è anche uno sport democratico, lo giocano uomini e donne, atleti e persone in sovrappeso: cosa cambia?
Fino a qualche anno fa, il trending topic era creare la scarpa più leggera possibile. Ora si cerca un miglior equilibrio tra supporto e comfort, in particolare dell’intersuola perché la foam deve durare a lungo per continuare a proteggere muscoli e articolazioni. Equilibrio, questa è la parola d’ordine. Per quanto riguarda le scarpe femminili, cambia la forma del piede e quindi la calzata diventa più stretta, con una foam leggermente diversa perché la donna ha un peso inferiore.

Ultimi due aspetti fondamentali: stabilità e durata.
I tagli della suola servono per dare maggior flessibilità e serve una protezione per i movimenti laterali del piede. A padel non ci sono scatti prolungati, ma molto brevi, continui e in varie direzioni: la stabilità è uno degli elementi più importanti. A livello di durata, non c’è un’usura paragonabile a quella degli hard court nel tennis, anche se la zona dell’avampiede va comunque rinforzata. Poi un concetto deve essere chiaro: leggerezza e resistenza non camminano a braccetto, per questo abbiamo cercato il miglior equilibrio possibile.

«A padel si giocano tornei con tre match al giorno e quindi è necessario che la scarpa sia super confortevole perché va calzata per quattro, cinque ore. La Motion è a metà strada tra una scarpa da running e una da tennis»

I top player usano le stesse scarpe che si trovano nei negozi?
Fortunatamente sì! Solo per Coello c’è una leggera differenza nella zona d’ingresso posteriore perché da ragazzino ha sofferto al tendine d’Achille. Per il resto, è tutto uguale e se la scarpa supporta i movimenti di Coello, direi che ha superato il test! Stesso discorso in campo femminile con Paula Josemaria: è esattamente la stessa scarpa.

Qual è il futuro delle scarpe da padel?
È un settore in continua evoluzione ed è difficile fare previsioni. Chissà, magari un giorno si giocherà su varie superfici, come nel tennis, e noi dovremo farci trovare pronti.