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BENESSERE

Come ridurre gli infortuni nel padel

Il padel è uno sport che richiede un certo impegno atletico e, se non si è adeguatamente preparati, si rischia di incappare in un infortunio. Tra i problemi principali, l’ormai celebre gomito del padelista. Ecco i rischi principali e come prevenirli, grazie anche all’uso di solette e grip antishock studiati specificamente

* Il Dr. Sergio Migliorini è medico chirurgo, specialista in Medicina dello Sport, Medicina Fisica e Riabilitazione. Presidente della Commissione Medica della Federazione Mondiale di Triathlon (World Triathlon), è autore di diversi libri e pubblicazioni.

6 luglio 2023


Il successo del padel  si associa  anche a un fattore meno appagante, cioè l’alto numero di infortuni acuti e da sovraccarico funzionale. Questo sport ha attirato persone di tutte le età ma in particolare di una fascia compresa fra i 30 e i 55 anni, tra cui tanti appassionati sedentari o non adeguatamente preparati per praticare una disciplina sportiva che richiede tanto sforzo atletico. L’intensità di gioco, i repentini cambi di direzione, le rotazioni del tronco,  i colpi prevalentemente overhead, sollecitano fortemente gli arti superiori, quelli inferiori e la colonna lombosacrale. Così, se gli arti superiori vanno incontro a infortuni da sovraccarico, quelli inferiori sono sede di infortuni acuti.

ARTI INFERIORI

Lesione del tricipite surale e del tendine d’Achille. Sono infortuni comuni e interessano soprattutto i giocatori poco preparati e con precedenti problemi al polpaccio o al tendine d’Achille. La gravità della lesione muscolare varia dall’elongazione alla distrazione alla rottura, cosi come la lesione del tendine d’Achille va dalla rottura parziale a quella totale. La richiesta repentina di forza associata al cambio di direzione e alla flessione del ginocchio/caviglia, possono andare oltre la possibilità di sopportare le sollecitazioni da parte del tendine d’Achille e/o del tricipite surale.

Distorsione di caviglia e di ginocchio. I ripetuti cambi di direzione causano spesso distorsioni della caviglia con lesione del legamento peroneo astragalico anteriore o del ginocchio, con lesione del legamento collaterale mediale e del crociato anteriore. Se per gli infortuni della caviglia generalmente il trattamento conservativo permette il ritorno in campo, la lesione del legamento crociato anteriore deve essere spesso trattata con un intervento chirurgico in artroscopia per la sua ricostruzione.

Il gomito è l’articolazione più interessata da infortuni, sollecitato dalle vibrazioni all’impatto con la palla. La cura richiede tempo e pazienza, ma si può prevenire usando l’attrezzatura giusta e alcuni accorgimenti

ARTI SUPERIORI

La spalla. La tendinopatia dei tendini della cuffia dei rotatori è infortunio frequente associato alla borsite subacromio-deltoidea. Una tecnica approssimativa e precedenti infortuni possono sfociare anche nella rottura dei tendini  stessi.

Gomito e polso. Il gomito è l’articolazione più interessata da infortuni nel padel. L’epicondilite laterale  è un infortunio molto temuto: i tendini del gomito e in particolare l’estensore radiale breve del carpo, sollecitati dalle vibrazioni e dai contraccolpi della racchetta vanno progressivamente incontro a un’usura alla loro inserzione sul gomito, che richiede tempo e pazienza per essere curata. Lo stesso vale per il polso, dove la ripetitiva supinazione e pronazione dell’avambraccio con il polso esteso e in deviazione ulnare, lesionano nel tempo la fibrocartilagine triangolare che spesso richiede l’intervento in artroscopia per la sua riparazione. Il tendine dell’estensore del carpo è inoltre sollecitato al momento dell’impatto della palla con la racchetta.

Colonna vertebrale. La colonna vertebrale lombosacrale è sollecitata dalle rotazioni del tronco durante il gioco e il giocatore può soffrire di lombalgia e lombasciatalgia se non è adeguatamente preparato.

COME PREVENIRE?
Il padel, oltre che un gioco divertentissimo, deve essere considerato come uno sport che richiede preparazione atletica e un’adeguata tecnica per evitare frequentemente di incorrere negli infortuni. Quindi è opportuno affidarsi a un istruttore e a un preparatore atletico sin dal primo approccio alla disciplina. Bisogna anche fare attenzione all’attrezzatura che viene usata, privilegiando l’utilizzo di materiali in grado di ridurre le vibrazioni e gli impatti che devono sopportare gli arti superiori e inferiori. In quest’ambito i prodotti Noene, che da anni sono usati a questo scopo in molte discipline sportive, hanno trovato un utilizzo ideale anche nel padel.

ANTISHOCK GRIP
Una caratteristica particolare del Noene è la capacità  di assorbimento delle vibrazioni all’impatto con la palla. Questo elastomero è eccellente nel limitare lo shock di un colpo  associato a vibrazioni. L’Anti Shock Grip Padel protegge il polso e il gomito dalle vibrazioni e dai colpi causati dall’impatto della racchetta con la palla. È consigliabile quindi rimuovere il grip originale della racchetta e sostituirlo con questo materiale che grazie al suo rivestimento non modificherà la sensazione dell’impugnatura, garantendo nel contempo una presa ottimale. Le inserzioni tendinee al polso e gomito e la cartilagine articolare delle due articolazioni avranno nel tempo meno stress e meno usura. Tra l’altro, questo effetto permetterà una maggior frequenza di gioco e un miglior recupero tra i vari match.

SOLETTE PADEL ERGONOMIC
Ci sono molte solette di buona qualità in commercio, ma solo alcuni elastomeri hanno caratteristiche particolari che permettono l’assorbimento degli shock e delle vibrazioni, dissipando l’energia meccanica assorbita come un ammortizzatore. Le solette sono da tanti anni utilizzate con successo nel running, calcio, tennis, basket e adesso permettono di migliorare anche gli aspetti più critici del padel. In primis, le caratteristiche uniche del Noene garantiscono la riduzione degli impatti che il piede, la caviglia e il ginocchio subiscono durante il gioco. Questo elastomero, anche solo con lo spessore di un millimetro, è in grado di neutralizzare il ritorno delle onde shock dovute all’interazione piede/scarpa/suolo nella fase di appoggio. Questo vuol dire minor rischio di fascite plantare e reazioni da stress del calcagno, e riduzione dei dolori post-partita al ginocchio per le sollecitazioni ricevute dalle cartilagini articolari. Inoltre le solette, incrementando il drop della scarpa, riducono le sollecitazioni al tendine d’Achille e al tricipite surale prevenendo gli infortuni acuti, tipo rottura dell’achilleo. Ma non solo, migliorando il rapporto fra piede e scarpa, prevengono i traumi distorsivi di caviglia e ginocchio, soprattutto nei frequenti cambi di direzione e appoggio. Non ultima, la capacità di assorbire gli impatti permette una miglior prevenzione delle lombalgie, come già riscontrato in altre discipline sportive. Queste solette sono apprezzate da sempre per le loro ottimali dimensioni e ingombri che le rendono facilmente inseribili nelle scarpe, quasi fossero dei plantari su misura.