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TECNICA

Attaccare un lob? Ecco 3 soluzioni

Quando gli avversari giocano un pallonetto ci si pone davanti uno scenario con un trittico di opzioni d’attacco possibili a seconda della lunghezza della traiettoria: si parla di smash topspin, vibora o bajada. Abbiamo costruito un piccolo vademecum per giocatori di qualsiasi livello

di Alessandro Rossi

30 giugno 2023


Tre soluzioni d’attacco dopo un lob? Se la palla è corta uno smash con il topspin. Se la traiettoria è indirizzata nella zona mediana del campo una vibora, se invece è più lunga, dopo il rimbalzo a terra e quello successivo contro il vetro di fondo, una bajada. Ci mostra questi scenari in maniera semplificata la pagina Instagram di The Padel School, uno dei migliori divulgatori di tecnica e tattica padelistica della reta.

SMASH TOPSPIN

Questo colpo è indubbiamente più semplice quando si gioca da sinistra perché gli angoli che si possono ottenere da quella posizione sono più comodi ed efficaci, sia quando si vuole giocare di potenza sia di precisione. Ma non sottovalutiamo nemmeno quello da destra, che rimane una opzione molto solida soprattutto per variare ritmo e piano di gioco. Il giocatore di sinistra ha l’obbligo di costruirsi uno smash di alto livello. Una delle più importanti varianti è il kick, molto simile per meccanica alla tipica seconda di servizio che si esegue a tennis. L’ideale è riuscire ad affiancarsi con i piedi ma soprattutto colpire la palla leggermente a sinistra della testa (o quantomeno in linea, non volendo esagerare: in ogni caso, la schiena dovrebbe inarcarsi a cercare il punto ideale di impatto) e con una forte pronazione del braccio da sinistra verso destra. In questo modo si può indirizzare la palla verso la griglia o il primo vetro, rendendo complicata la fase difensiva.

VIBORA

Nel padel rappresenta un colpo molto fastidioso perché la palla fluttua nell’aria e va considerato un colpo offensivo, che fa parte della famiglia dello smash. Questa è una soluzione molto cara soprattutto al giocatore di sinistra, con un uso accentuato del gomito e del mulinello che permettono di imprimere un forte effetto sidespin, con la palla che viene colpita lateralmente, a ore 3 (da non confondere con quello che comunemente in Italia viene definito slice, col quale in realtà si indica il back spin, tipico delle volée o della bandeja). Per accentuare questo sidespin, è necessario far entrare la palla (in gergo vuol dire colpire la palla abbastanza vicino e non troppo davanti al corpo) e sfruttare una forte rotazione del busto.

BAJADA

Si chiama anche uscita di parete e può essere di vario genere, a seconda delle condizioni in cui dobbiamo giocarla. Quella che offre maggiori opzioni è naturalmente il recupero di un lob molto alto che ci permette di tornare indietro con agio, far rimbalzare la palla sul vetro di fondo e colpirla in un punto sufficientemente alto da poter causare problemi alla coppia avversaria. Uno degli aspetti chiave di questo colpo è la fase di preparazione. In una uscita di parete classica, la palla che rimbalza alta ci consentirà di costruire una contrattacco. La preparazione del braccio-racchetta è verso l’alto, con l’obiettivo principale di colpire la palla nel punto più alto possibile. In questo modo, si creano le maggiori opzioni, fino a usare una sorta di vibora da fondo per bucare con forza gli avversari che, nella stragrande maggioranza dei casi, si saranno proiettati a rete per chiudere gli spazi.