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Wood Lovers: Cover Up
IMPIANTI

Wood Lovers: Cover Up

Un brand di coperture in legno lamellare nato dalla sinergia tra Italgreen e Green Sport che promette di essere protagonista in un settore in continua evoluzione, visto che il padel è considerato uno sport prettamente indoor. E il legno rimane una soluzione particolarmente gradita per estetica e funzionalità. E ora che anche per il prezzo è molto competitivo…


Nel business, i benefattori sono definiti in maniera decisamente meno simpatica perché negli affari vige sempre la regola del win-win che presuppone una reciproca soddisfazione delle parti in causa. Una condizione che conosce bene Daniele Gilardi, CEO di Italgreen che da 40 anni opera con un certo successo nel mercato dell’impiantistica sportiva. Con la sua azienda è entrato deciso nel mondo padel, prima con l’erba sintetica (praticamente l’hanno inventata loro, quindi il passo è venuto naturale), poi con la struttura completa dei campi.

E considerando che normalmente un club decide prima l’azienda dei campi e poi come coprirli, spesso si ritrovava a consigliare dei partner: «Credo di aver passato un buon numero di commesse – dice Gilardi – ma di non aver ricevuto in cambio granché. A un certo punto mi sono stancato di questa situazione e ho cercato di risolverla creando una società ad hoc». Così è nata CoverUp, una sinergia tra Italgreen e Green Sport, azienda di Treviglio (provincia di Bergamo) specializzata in coperture sportive e che ha presentato referenze tali da diventare l’opzione preferita. La scelta è ricaduta sul legno lamellare, considerata la soluzione ideale per il padel, tenuto conto delle varie circostanze e senza dimenticarne una particolarmente delicata: «Durante questo periodo, abbiamo studiato a fondo il mercato delle coperture e i nostri tecnici sono giunti alla conclusione che le strutture in legno rispettano molto più facilmente le normative vigenti. Con l’acciaio si lavora in una zona grigia, diciamo così, che preferiamo evitare». Inoltre, c’è da considerare un altro aspetto determinante: il prezzo: la struttura in legno lamellare è sempre stata una soluzione particolarmente gradita ma che presentava costi decisamente superiori a quelle in acciaio. Ora invece i costi si sono sostanzialmente allineati, creando un ulteriore vantaggio per il legno.

«Abbiamo studiato a fondo il mercato delle coperture e i nostri tecnici sono giunti alla conclusione che le strutture in legno rispettano molto più facilmente le normative vigenti. Con l’acciaio si lavora in una zona grigia che preferiamo evitare»

Dunque, partorire la scelta è stata una conseguenza della situazione creatasi, anche perché c’è la forte convinzione che il mercato delle coperture sia ancora in pieno sviluppo, considerato che oltre la metà dei campi in Italia è ancora scoperto e che qualsiasi gestore avveduto ritiene doveroso coprire i campi per ottimizzare gli incassi che possono quasi raddoppiare rispetto alla soluzione copri-scopri (indoor d’inverno, outdoor d’estate). Infatti, le domanda non è limitata alle località che per comprensibili ragioni climatiche sono obbligate a optare per la struttura indoor (in Lombardia, tre quarti dei 1.200 campi installati sono coperti), ma ormai svaria in tutte le zone d’Italia, isole comprese. I padelisti non amano granché le condizioni outdoor perché rendono il gioco più complesso: dovendo spesso colpire dall’alto, sole e vento diventano ulteriori ostacoli.

Inoltre, sono talmente addicted da non voler rischiare di saltare il match a causa della pioggia, eventualità sempre più frequente e che condiziona i fatturati dei club. «Il padel è uno sport indoor, punto. Noi che stiamo in provincia di Bergamo, nemmeno ci ricordiamo cosa voglia dire giocare outdoor – dice ancora Gilardi -. In uno sport che evolve continuamente, almeno questo è un punto fermo. Anche per questo motivo ci siamo inseriti in questo settore, perché i margini di crescita sono consistenti».

«Il cliente desidera un solo interlocutore perché si semplificano i processi di installazione e… c’è qualcuno che si prende la responsabilità di quanto accade, senza poter deviare le colpe se si verificano dei problemi»

Le strutture CoverUp sono quindi studiate specificamente per il padel («Al colmo raggiungiamo gli undici, dodici metri, però bisogna fare attenzione alle altezze perché più la struttura è grande, più costa realizzarla e mantenerla. Le dimensioni sono importanti ma devono essere proporzionate ai costi di gestione»). In ogni caso, vengono sempre rispettate le normative federali per il gioco e quelle NTC per l’installazione perché ogni copertura deve essere progettata per resistere nel tempo a qualsiasi intemperia, rispettando i carichi di vento e neve previsti. Tutto ciò cercando una linea di design attraente e che eviti impatti frontali troppo invadenti. Tra i dettagli da considerare, le testate che possono diventare panoramiche e completamente apribili, i serramenti laterali scorrevoli per far passare una luce più naturale, fino alla scelta super consigliata del telo in PVC a doppia membrana che è molto conveniente in termini di consumi perché garantisce minor dispersione termica ed è anche più rispettoso dell’ambiente.

Inoltre, c’è un aspetto che Italgreen (e CoverUp di conseguenza) ritiene fondamentale: «Il cliente desidera un solo interlocutore – sostiene Gilardi – perché si semplificano i processi di installazione e… c’è qualcuno che si prende la responsabilità di quanto accade, senza poter deviare le colpe se si verificano dei problemi». Per questo motivo c’è grande interesse a sviluppare tutti quei sistemi accessori al campo e alla copertura e che sono diventati un must, a partire da riscaldamento e illuminazione. Se il primo è diventato un fattore imprescindibile perché è finito il periodo in cui i padelisti erano disposti a rischiare la salute per giocare e si tratta solo di trovare la soluzione più performante per riscaldare la struttura, sull’illuminazione si stanno facendo enormi passi avanti. Già rispetto a tanti anni fa, l’utilizzo di fari led ha stravolto costi e impieghi. Tuttavia, non è sufficiente montare un buon prodotto: «Serve uno studio illuminotecnico preciso per posizionare i fari in maniera corretta e avere i lux a terra desiderati – spiega Gilardi -. Noi però stiamo andando oltre e, insieme a partner qualificati, vogliamo studiare un sistema che permetta di raggiungere l’obiettivo primario: vedere meglio la palla!».

Nella consapevolezza che migliorare l’experience di gioco è l’unica garanzia che protegge il business. «Un padel club è ancora un ottimo investimento perché produce margini mai immaginati nel mondo sportivo. Però, proprio questa caratteristica, ha come conseguenza la crescita della concorrenza che è destinata a diventare sempre più qualificata – conclude Gilardi -. Basta pensare a dove si giocava quattro, cinque anni fa. Mi pare evidente che a restare a galla saranno i centri meglio attrezzati».


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