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Play indoor. A norma di legge
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Play indoor. A norma di legge

Coprire i campi è un elemento essenziale per far crescere il movimento padel e il business di un centro sportivo. Ma bisogna seguire le regole se non si vuole rischiare civilmente e penalmente


Il primo approccio al padel, la Ecover lo ha abbozzato già nel 2005, al Circolo Aeroporto di Bologna, dove c’era un campo primordiale, senza cristalli, solo mattoni. Lì è cominciata la ricerca per capire come coprire questi campi perché le statistiche parlano di 65 giorni di pioggia all’anno a Roma che salgono a 75 nel Nord Italia. E, chiunque abbia una minima esperienza di gioco, sa che basta una mezz’ora di temporale per bloccare il campo mezza giornata, perché il manto in erba sintetica resta fradicio e i vetri soffrono l’umidità e non rispondono a dovere. E visto che si tratta di uno sport nuovo dove c’è bisogno di una viva continuità di servizio per tenere gli appassionati attaccati ed evitare che trovino altri divertimenti, scegliere un buona copertura invernale è fondamentale per far crescere il movimento. Però bisogna fare attenzione perché gli investimenti non sono banali e sbagliare la scelta può compromettere lo sviluppo del business. Ne abbiamo parlato con Leonardo Ravizzini, direttore commerciale di Ecover, società leader nel suo settore che ha realizzato alcune delle coperture più significative.

Il padel sta vivendo un vero boom ma al principio i campi coperti sono stati pochini.
Molti gestori hanno visto il padel come una scommessa e hanno investito il minimo indispensabile perché avevano paura che potesse trattarsi di una moda passeggera. Questo fino all’anno scorso quando sono entrati in gioco imprenditori con una mentalità diversa e progetti a lungo termine perché adesso sono chiare a tutti le potenzialità di questo sport. E così adesso, soprattutto al Nord, prima di piazzare il campo pensano a come coprirlo.

Possiamo dunque parlare di una prima maturazione del mercato
Assolutamente. In oltre vent’anni che mi occupo di impiantistica sportiva non ho mai visto così tanto entusiasmo legato a una nuova disciplina come sta accadendo col padel, nonostante le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria. Questo perché i soci spingono per avere i campi nel loro club, ma soprattutto perché i gestori hanno capito che può rappresentare uno slancio finanziario notevole, in un periodo non facile.

Quanto può incidere economicamente non avere campi coperti?
Con una settantina di giorni di pioggia l’anno e quattro slot al giorno prenotati da 90 minuti a 50 euro, senza coperture si possono perdere 14.000 euro di incasso all’anno. E sono stato ottimista. Inoltre, come posso fidelizzare un cliente se offro un servizio per cinque, sei, sette mesi all’anno? È uno sport relativamente nuovo e i giocatori vanno formati tutto l’anno, non part-time.

Una fase della copertura dei campi del City Padel Club Milano, nel bellissimo quartiere di CityLife

Come ci si deve approcciare nel commissionare una copertura?
Il punto di partenza è conoscere la normativa perché bisogna farsi approvare la costruzione dagli enti preposti. Al principio, dobbiamo confrontarci con un tecnico scelto dal club per capire come va impostata la struttura perché deve rispettare le regole, in particolare relative al carico neve e spinta del vento, che variano a seconda delle zone. Una struttura a Trieste è diversa da una fatta a Milano. Ci sono linee guida da seguire: noi forniamo una relazione di calcolo specifica. Ogni copertura è diversa dall’altra. Siamo consulenti dell’impiantistica sportiva perché devo trovare la soluzione alle esigenze di ogni singolo cliente. Per questo abbiamo trovato soluzioni tecniche diverse perché un unico progetto non è sufficiente.

Ma qual è la soluzione più utilizzata?
Il cosiddetto Palapadel, una copertura modulare da due, tre, cinque campi, quanti se ne vuole. L’abbiamo studiata ascoltando i maestri di padel in modo da essere particolarmente performante. Questa struttura garantisce di avere un’altezza di gioco utile di almeno sette metri in ogni zona del campo con una punta di quasi undici metri nel mezzo perché i lob sono frequenti in questo sport. Inoltre, comfort e resistenza della struttura, devono essere accompagnati da un design piacevole perché devi provare piacere nel gioco. Inoltre, tutti i lati si possono aprire e chiudere rapidamente in ogni momento della giornata, a seconda delle condizioni climatiche. Per dire, si apre fino a quattro metri di altezza: d’estate hai l’effetto di giocare sotto l’ombrellone.

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In Italia nessuno si preoccupa fin quando non succede qualcosa di grave. Ma i dirigenti sportivi sanno che per far risparmiare il club, rischiano di finire in galera? Senza considerare le questioni morali perché su quel campo o sotto quella copertura irregolare ci giocano delle persone, bambini compresi.

Qual è un aspetto fondamentale della copertura?
Nel caso di campi multipli, il senso dell’arco della copertura deve essere opposto a quello dei campi in modo che l’altezza sia sempre la stessa. In caso contrario, al centro si disporrebbe di undici metri, ai lati di sette. Il campo da padel è largo dieci metri e lungo venti e dovrebbero esserci un paio di metri di camminamento lungo tutto il perimetro: la struttura ideale per due campi è 24 x 27 metri, anche per avere un corridoio di passaggio più ampio.

Senza contare che, volendo organizzare un evento internazionale, bisogna garantire uno spazio di gioco anche fuori dalla gabbia.
Vero, che deve essere di due metri in larghezza e otto in lunghezza, quattro per ogni metà campo. Quello è considerato spazio di gioco perché si vedono dei professionisti uscire dalla gabbia per recuperare un colpo. Certo, attualmente non è questa la priorità…

A che stadio si trova il mercato delle coperture da padel?
Pur in maniera un po’ forzata, paragono il mondo del padel a quello del fotovoltaico degli anni 2006-2007. In un momento di difficoltà economica, tanti si sono buttati in un mondo che offriva grandi opportunità, oggi sta accadendo lo stesso col padel nel settore sportivo. Però dobbiamo educare il mercato: per esempio, fare un campo solo o comunque non coprirli, è quasi controproducente perché basta un competitor vicino che offre queste condizioni ed ecco che tutto il lavoro svolto verrà inevitabilmente dirottato verso strutture che permettono di trovare sempre un campo disponibile e di poterle sfruttare tutto l’anno. 

Quali sono le maggiori problematiche da affrontare sul mercato delle coperture?
Nell’ultimo anno abbiamo già realizzato una decina di coperture ma ancora adesso tanti club guardano al numerino in basso a destra del preventivo. Chiaramente il prezzo è un fattore ma non è concepibile che per risparmiare duemila euro non si faccia un campo o una copertura a norma di legge, cosa che avviene nella stragrande maggioranza dei casi. E spesso il gestore

Esiste anche la possibilità di copertura singola?
Certamente e serve molta attenzione perché è un gigante con i piedi argilla, una struttura è larga 12,50 metri e larga otto metri, un cubo più largo che alto e con una base di appoggio molto stretta. Questo impone degli scarichi a terra notevoli e quindi è necessario un fondo di un certo tipo: serve una realizzazione geologica del terreno per capire che fondazione bisogna mettere per vincere i carichi.

Il padel può essere la salvezza di tanti centri sportivi, una ventata di aria fresca che può attrarre un pubblico diverso dal tennis. Esploderà a livelli altissimi e il nostro compito è cercare di abbreviare i tempi creando belle strutture

Eppure tanti sembrano sottovalutare questi aspetti.
Eccome: mi è successo di sentirmi rispondere che la fondazione non serve! E ho visto teli con cerniere al posto della porta do sicurezza con maniglione antipanico. Però siamo in Italia e nessuno se ne preoccupa fin quando non succede qualcosa di grave. A quel punto, si va a ritroso per verificare chi è il responsabile, cioè il direttore o presidente del club che ha approvato il progetto e che spesso è ignaro delle conseguenze civili e penali di quella scelta. Alcuni di questi dirigenti sportivi non sanno che per far risparmiare al club duemila euro, rischiano di finire in galera. Senza considerare le questioni morali perché su quel campo o sotto quella copertura irregolare ci giocano delle persone, bambini compresi.

Problemi che potrebbero dover affrontare sia il responsabile che ha firmato il progetto, sia chi è in carica al momento del sinistro.
E per cosa? La differenza di spesa si aggira tra il 10 e 15%. Vuol dire ammortizzare l’investimento in due, tre mesi in più, dormendo sereni e offrendo un servizio migliore.

Già, quanto costa una copertura stile Palapadel per due campi
Intorno ai 75 mila euro, full optional. Per quattro campi, 140 mila, talvolta meno. Per un solo campo varia la struttura con una fruibilità interna inferiore ma il costo, in proporzione resta quasi identico, sui 35 mila euro. Certo, sul mercato ci sono offerte inferiori di 15 mila euro, ma con quali risultati? Senza contare che nella relazione va stimata anche la durata della struttura: le nostre arrivano a 50 anni. Il mercato sta facendo dei progressi a grande velocità: adesso in tanti capiscono che i campi vanno coperti, ora si tratta di educarli. Puoi realizzare una copertura senza seguire tutte le norme, e poi magari finire in galera o costretto a pagare multe molto salate.

Quanto influisce il cambiamento climatico nelle nuove norme?
Tanto. Ormai si verificano temporali, grandini e raffiche di vento in zone nelle quali erano impensabili fino a qualche anno fa. Ad Asiago hanno registrato venti a 170 km/h che hanno rasato una distesa infinita di alberi. Col terremoto di Mirandola sono stati distrutti decine di capannoni, anche con vittime: adesso costruzioni come quelle non sono più permesse. Alla fine, è bastato mettere una sicura al travone di sostegno per non correre pericoli.

Il PalaPadel è una copertura modulare che garantisce un’altezza di gioco utile di almeno sette metri in ogni zona del campo. Full optional, costa 75mila euro per due campi.
Il rendering della nuova Arena del Bola Padel Club di Roma, una delle migliori strutture interamente dedicate al padel

Chi ha effettuato investimenti corretti, verrà premiato?
Senza dubbio: il padel sta vivendo una crescita notevole e pian piano le strutture posticce saranno tagliate fuori dalla concorrenza. Però non bisogna pensare che basta installare un paio di campi perché la gente ci cada sopra. Servono persone che li facciano vivere, che promuovano l’attività, organizzino tornei e lezione con i maestri.

In Spagna tante strutture, anche con un numero di campi in doppia cifra, sono solamente al coperto: il padel è uno sport che ha pure una certa tendenza all’indoor?
Molto, anche perché si può ovviare al caldo estivo con varie soluzioni, comprese quelle di raffreddamento dell’ambiente. Giocando tante palle alte, la soluzione indoor è tecnicamente migliore, permette di giocare meglio. Però va creata la struttura adatta, anche in termini di design. 

Come si riscalda un campo da padel?
Se si tratta di un campo singolo ci sono alcune soluzione anche abbastanza economiche perché i metri cubi da riscaldare sono relativamente modesti. Già per il campo doppio, il sistema ad aria è sempre quello più utilizzato, con il tubo che serve a canalizzare l’aria calda che viene messo nel corridoio centrale per non disturbare il gioco

Come vede il futuro prossimo del padel?
Potrebbe essere la salvezza di tantissimi centri sportivi che stanno vivendo situazioni di stallo. Inoltre, un tempo erano i comuni che costruivano o rinnovavano le strutture per darle in gestione ad associazioni private in cambio di un affitto. Ora, tranne rare eccezioni, la situazione economica gli investimenti degli enti pubblici sono bloccati, così come l’evoluzione dell’impiantistica sportiva con i gestori che cercano di tamponare le situazioni in essere. Il padel è una ventata di aria fresca che può attrarre anche un pubblico diverso da quello del tennis offrendo nuove risorse ai club. Per una famiglia può essere quasi un’attività terapeutica perché è facile da imparare e tutti lo possono praticare insieme. E poi l’ambiente è molto più rilassato, è divertimento puro. C’è agonismo ma dentro limiti corretti.

Quali sono i prossimi obiettivi?
Il padel esploderà a livelli altissimi, il nostro compito è cercare di abbreviare i tempi perché uno sport per crescere ha bisogno di strutture. Di belle strutture. Da questo punto di vista, mi aspetto richieste di coperture con telo a doppia membrana che permette di abbassare le spese di gestione: migliora il k termico dell’intera struttura di circa il 50% con un risparmio del 30% sui costi di riscaldamento. E poi favorisce una minor condensa, condizione fastidiosa per la superficie in erba sintetica e per i vetri delle pareti, oltre al fatto che bagna le palle. Però bisogna fare un passo alla volta perché il numerino in fondo al preventivo è sempre importante, anche se saranno passaggi inevitabili che, nel tempo, favoriranno chi li ha effettuati prima.


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